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Italia: con il podio nel mirino, un'avversaria ostica per tutte


Concludiamo il nostro viaggio tra le contendenti al Sei Nazioni con le nostre ragazze. Le azzurre hanno concluso il 2018 in grande spolvero, dopo aver disputato un ottimo Sei Nazioni nel 2018, con due vittorie su Galles e Scozia, di cui una di grandissimo prestigio al Principality Stadium (o Millennium per i vecchi nostalgici come noi) di Cardiff, prima squadra azzurra di sempre ad espugnare la fortezza gallese. 
Le nostre ragazze hanno battuto nettamente Scozia (38 – 0 a Calvisano) e Sud Africa (55 – 10 a Prato) nei test di novembre, issandosi stabilmente al 7° posto del ranking mondiale, terza forza europea dopo Inghilterra e Francia. 

Sull'onda dell'entusiasmo le ragazze di Di Giandomenico entrano nel torneo con grandi ambizioni. L'idea è quella di continuare a costruire il gruppo per la prossima Coppa Del Mondo (anche se ancora, visto che il 6 Nazioni non qualificherà più al mondiale, si dovrà capire bene cosa succederà), provando a bissare e perché no migliorare lo storico 3° posto del 2015.
Sono tante le azzurre che hanno le qualità per lasciare un segno indelebile in questo torneo, noi come al solito ne abbiamo scelte tre.

Manuela Furlan 
Forte ed esperto estremo, Manuela Furlan è da lungo tempo un caposaldo della squadra azzurra. Per la sua grande capacità di leadership e la sua longevità è stata premiata con la fascia di capitano, succedendo già dai test di novembre a Sara Barattin, che rimane comunque nella squadra di Di Giandomenico. Insieme alle tante compagne del Villorba convocate in azzurro “Manu” rappresenta la vera spina dorsale di questa squadra. 
Ben 68 le presenze con la maglia della nazionale, da quando ha fatto il suo esordio contro l'Inghilterra nel 2009, pur essendo una delle veterane non mostra assolutamente segni di rallentamento e si prepara a disputare la sua undicesima edizione del 6 Nazioni.
Oltre ai titoli vinti in Italia con la maglia delle Red Panthers di Treviso, Manuela Furlan ha vinto anche il titolo inglese con la maglia delle Aylesford Bull (che poi sarebbero diventate le Harlequins) nel 2017, mentre al momento è proprio la sua squadra, il Villorba Rugby a guidare la classifica del Girone 1 della Serie A italiana. Devastante in attacco, capace di accellerazioni brucianti, quanto tatticamente abilissima nella gestione del piede, Manuela è un vero muro in difesa, rappresentando spesso l'ultimo invalicabile baluardo della linea arretrata azzurra. Sappiamo che il sogno di Manuela sarebbe quello di aggiungere un trofeo con la nazionale al suo ricco palmares e noi naturalmente ci auguriamo che ci riesca.

Michela Sillari
La venticinquenne utility back, in grado di ricoprire con grandissima qualità sia lo spot di centro che quello di ala o estremo è diventata rapidamente una giocatrice indispensabile per le Azzurre fin dal suo debutto nel 2012.
Da allora ha collezionato 46 presenze ed rapidamente assunto anche l'incombenza di diventare la piazzatrice della squadra, riuscendo spesso ad essere determinante grazie alla potenza ed alla precisione del suo piede destro. 
Compagna di squadra di Furlan alle Harlequins (anche lei campionessa d'Inghilterra nel 2017, con ben due mete messe a segno in finale), la versatile trequarti in forza al Colorno, che ha guidato alla conquista del primo titolo della storia del club nel 2018, conosce più di un paio di cose sulla vittoria ed è stata al centro di tutto ciò che di buono è stato fatto nelle vittorie dei test autunnali dell'Italia. Sillari ha segnato ben otto punti nella vittoria per 35 - 10 sul Sudafrica, ma è stato nella partita con la Scozia che il talento di Michela ha brillato, con una tripletta che ha spianato la strada alla netta vittoria delle azzurre per 38 - 0 sulle rivali scozzesi, lasciando Di Giandomenico fiducioso di poter ripetere questo risultato domani a Scotstoun nella prima gara del torneo.

Giordana Duca
Mentre le avversarie dell'Italia conoscono molto bene tutti i pericoli che Sillari e Furlan pongono in campo, l'esplosione di Giordana Duca sulla scena internazionale è relativamente recente. Dotata di un fisico imponente, la giocatrice della Capitolina si è rapidamente imposta come leader della touche azzurra. Con solo sette presenze all'attivo, Duca ha esordito nel Sei Nazioni dello scorso anno, crescendo rapidamente in consistenza sia nelle fasi statiche che nel gioco aperto. Sono in molti ad essere convinti che Duca possa rivelarsi il fulcro della mischia azzurra del futuro.
Autrice di una meta e scelta come “Women Of The Match” nella vittoria dell'Italia a Prato contro il Sud Africa, Duca si è dimostrata un vero e proprio punto di riferimento per le compagne di reparto, svolgendo egregiamente il lavoro “sporco” nei raggrappamenti. Se si considera che in quella partita Sofia Stefan mise a segno due mete (anche per lei una prestazione di grandissima qualità) il riconoscimento fa ancora più impressione. Se Giordana sarà in grado di mantenere gli alti standard che ha raggiunto di recente, insieme a Sillari e Furlan, l'Italia potrà veramente rappresentare un test impegnativo per tutte le avversarie che incontrerà nel Sei Nazioni di quest'anno e potrà certamente puntare a quel 3° posto che rappresenterebbe davvero un ottimo risultato.

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