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Rugby femminile: dove siamo e dove stiamo andando


Il 2019 si รจ appena concluso vivendo il suo apice con la Coppa Del Mondo maschile in Giappone, per questo si potrebbe pensare che tutto il resto, rugby femminile compreso, possa essere passato in secondo piano... Non รจ esattamente cosรฌ.
In tutto il mondo il rugby femminile va avanti. I quindici test effettuati a novembre hanno contribuito ad aumentare il numero di partite internazionali nel corso dell'anno fino a un totale senza precedenti di 75. Ma i problemi di finanziamento ed uguaglianza rimangono. La domanda alla quale proviamo a rispondere รจ “dove stiamo andando?” e la risposta non รจ nรฉ semplice nรฉ vicina ad arrivare.


Come riporta Bruce Perkins nel suo blog i temi (che qui qui riportiamo) sono tanti: professionismo, Sei Nazioni, rugby di club, Super Series. Un ottimo spunto per capire dove siamo e dove stiamo andando.

I primi passi verso il professionismo
Si รจ parlato molto in quest'anno dell'ascesa del professionismo nel rugby femmnile. L'Inghilterra sta fissando i parametri ed รจ chiaramente il punto di riferimento: le loro giocatrici d'รฉlite sono le uniche al mondo che possono definirsi professioniste a tempo pieno. Non รจ perรฒ tutto oro quel che luccica, il loro capo allenatore Simon Middleton sa che questo รจ uno stato di cose insoddisfacente. Mettere professionisti contro i dilettanti puรฒ anche generare un risultato imprevedibile in alcuni sport, ma raramente (per non dire mai) nel rugby. 

Il professionismo porta con sรฉ enormi problemi. Quando in Inghilterra furono annunciati questi nuovi contratti all'inizio della stagione, furono stabiliti dei parametri che le giocatrici dovevano soddisfare per accedere allo status di professioniste: utilizzando gli stessi parametri dei giocatori “pro” della nazionale maschile c'erano meno di otto giocatrici in grado di soddisfare tali requisiti. I parametri hanno dovuto per ciรฒ essere ridimensionati, ma questo ha riportato il movimento femminile inglese piรน o meno ai tempi del puro dilettantismo.

Ancora oggi la caratteristica unificante per la maggior parte delle donne che giocano a rugby รจ quella di mescolare (far coincidere รจ la parola corretta, ed รจ una cosa spesso davvero complicata) la carriera lavorativa con il gioco. Inoltre per le Red Roses la mancanza di concorrenza contro squadre con strutture finanziarie simili puรฒ rendere la vita difficile in un altro modo. Se perdono, la domanda รจ "Come mai?" Se vincono, gli scettici chiedono se queste vittorie hanno qualche significato.
Esistono altri due paesi che offrono variazioni di contratti a tempo determinato, la Francia e la Nuova Zelanda. Altre due nazioni di alto livello, il Canada e gli Stati Uniti, hanno un cartello "Le donazioni sono gradite" appeso fuori dalla porta degli uffici federali e non รจ uno scherzo. Le nazioni piรน piccole (nel rugby) dipendono dal sostegno statale basato ad oggi sulle prospettive di successo olimpico, ma abbiamo potuto constatare che il 7s, รจ stato per molte nazioni un amico infedele. 

Tuttavia, ci sono segnali incoraggianti. In Italia c'รจ stata un'iniziativa del governo a sostegno dello sport femminile, che se non porterร  niente a livello di club, potrebbe portare ad una situazione magari simile a quella dei contratti centralizzati da “semi-pro” come quelli francesi o scozzesi. Sarebbe un grande impulso per la nostra squadra nel 6 Nazioni che molto probabilmente, come detto da ScrumQueens “crescerร  in maniera consistente nei prossimi anni”. 

Dal canto suo la Scozia ha annunciato un aumento dei contratti dei giocatori centralizzati, passando da otto a dieci giocatrici. Benvenuta anche questa notizia, che riflette perfettamente il ritmo disomogeneo della crescita del sostegno finanziario al rugby femminile.
Se guardiamo piรน lontano, il comitato africano ha organizzato in maniera frettolosa un trofeo continentale femminile per fornire una partecipante africana alla Coppa del Mondo 2021, ma solo quattro nazioni si sono sentite in grado di competere ed il Sudafrica ha staccato, passeggiando sulle avversarie, il biglietto per la Nuova Zelanda. 

Il rugby a 15s sta combattendo la sua dura e quotidiana battaglia contro la sorella minore: il 7s. Le Olimpiadi sono il problema. Se facciamo un paragone con il calcio (pur al femminile), quello รจ uno sport cosรฌ diffuso che puรฒ organizzare la propria competizione olimpica offrendosi a milioni di spettatori. Al momento siamo lontanissimi da una competizione parallela per il rugby, anche per gli uomini. Si svolge solo un breve torneo di rugby 7s, ma l'enorme aumento di interesse che ha causato a Rio ha portato piรน nazioni di secondo e terzo livello a focalizzare tutta la propria attenzione e le proprie finanze sul rugby 7s, talvolta con risultati disastrosi (leggasi Olanda). Questo rende ancora piรน difficile, se non impossibile, ottenere dai governi, che devono guardare con occhio attento le loro risorse, finanziamenti per il rugby a 15s.

Il Sei nazioni
Il torneo negli ultimi anni รจ stato costantemente in crescita. Oggi sarebbe un gesto tempestivo se Guinness aggiungesse il proprio nome anche al Women's 6 Nations Championship. Al momento ci troviamo in una specie di casa costruita a metร . La nuova sponsorizzazione รจ attesa da tempo.
Con il senno di poi possiamo dire che il risultato della torneo 2019 era del tutto prevedibile. L'Inghilterra ha demolito tutte le avversarie incontrate sul proprio cammino. Il comitato del 6 Nazioni sembra riluttante ad apportare modifiche importanti (o anche minori) alla formula, ma se il torneo del 2020 produrrร  un risultato simile, sarร  necessaria una risposta piรน coraggiosa. 

La programmazione del torneo potrebbe essere migliorata. Ci chiediamo, ad esempio, perchรฉ due partite si svolgono contemporaneamente quando una pianificazione piรน ponderata consentirebbe alle persone di vedere tutti i match. Le compagnie televisive, che stanno valutando se fare un'offerta per un contratto esclusivo, vorrebbero il piรน vasto pubblico possibile. Un problema spinoso รจ se organizzare le partite al fine di aumentare la tensione. Allo stato attuale, รจ probabile che solo la Francia e l'Inghilterra vincano il trofeo, come hanno fatto per venti delle ultime ventitrรฉ edizioni dal 1996. Partendo da quello che รจ un dato di fatto, non possiamo non chiederci il perchรฉ di collocare “le crunch” nel primo giorno del programma del torneo 2020.

Certo, presentare questo argomento potrebbe sembrare una mancanza di rispetto per le altre nazioni in gara, ma รจ innegabile ad oggi che chi vince quella partita, si assicura il risultato finale.Almeno questa volta l'Inghilterra dovrร  recarsi in Francia dove solitamente non trova vita facile, ma se le Red Roses dovessero vincere quella partita, le probabilitร  sono che concluderanno il torneo con l'ennesimo Grand Slam, sono altissime. Delizioso, per tutti i tifosi inglesi, ma assolutamente inutile, se non dannoso, per il torneo. 

Tutte le sei federazioni coinvolte stanno aumentando i loro standard. Ma il gap tra loro e l'Inghilterra non si chiude. Il secondo posto in Italia nel Sei Nazioni del 2019 รจ stato il benvenuto, ma dopo il test di Bedford a novembre tra le due squadre ha riportato le Azzurre con i piedi per terra, dimostrando che le nostre ragazze hanno ancora una lunghissima strada da percorrere per raggiungere la cima. Andrea Di Giandomenico non gode ancora della profonditร  tra le giocatrici (e le alternativa in alcuni ruoli, mancano davvero) di cui ha bisogno per essere sicuro di ripetere questo successo. Irlanda, Scozia e Galles stanno lavorando sodo per migliorare il loro gioco. Negli ultimi due anni tutte e tre hanno subito un cambiamento nella gestione, ma almeno le ultime due hanno aumentato il numero di partite giocate al di fuori del 6 Nazioni, durante l'anno.

Le Super Series
Questo nuovo torneo ha segnato un altro importante passo avanti nel rugby internazionale. Uno dei suoi svantaggi รจ che ha allargato il divario tra queste prime 5 nazioni e il resto del mondo. Se World Rugby avesse il potere di farlo, sarebbe meraviglioso anche per le successive cinque squadre nel ranking (ad oggi Australia, Italia, Galles, Irlanda e Spagna) poter disputare un torneo simile.
Se fosse istituito un torneo parallelo per il prossimo anno, l'esperienza di San Diego dovrebbe perรฒ essere migliorata, soprattutto per quanto riguarda le strutture off-field per le giocatrici ed il numero davvero esiguo di spettatori. Sicuramente Inghilterra, Francia e Nuova Zelanda sarebbero in grado di migliorare quegli aspetti, ma l'operazione ha bisogno di un enorme contributo da parte degli organizzatori, secondo solo all'organizzazione di una Coppa del Mondo. Solo gli standard del gioco hanno reso l'impresa totalmente utile.

Autumn Internationals
I test di novembre sono davvero decollati quest'anno con alcune nazioni che sono scese in campo per la prima volta la prima volta. La Scozia anticipando tutti รจ scesa in campo fin da settembre, organizzando il suo primo tour all'estero, in Sudafrica. Le giocatrici sono tornate molto soddisfatte dell'esperienza, ma purtroppo le loro due vittorie sono state cancellate subito dalle sconfitte nei test successivi con Galles e Giappone. Sia il Giappone che Hong Kong hanno intrapreso una tournรฉe in Europa ed hanno vinto partite, con la Scozia la prime e l'Olanda la seconda. Questi sono passaggi essenziali per ridurre il gap nello sviluppo del gioco. All'interno dell'Europa, la mancanza di promozione / retrocessione ai massimi livelli significa che le nazioni di secondo livello possono solo rimanere indietro rispetto alle prime sei. Sarebbe utile se tornassero le nazionali “A” e come in passato disputassero partite con le squadre europee che si trovano al di fuori dell'ombrello delle 6 Nazioni. 

Fino a sette anni fa un'Inghilterra XV giocava regolarmente contro di loro. In questi giorni ci sono un gran numero di giocatrici di talento si esibiscono appena fuori dalla fascia professionale, tra cui molte Red Roses e la squadra U20. Sarebbe bello vederle contrapposte ad avversarie meno familiari. Farebbe entrambe le parti un immenso bene.Il professionismo totale รจ l'unica strada per il successo? No. Gli All-Blacks e Black Ferns lo hanno dimostrato per decenni. Tutto ciรฒ di cui c'รจ bisogno รจ una vibrante tradizione e il giusto materiale umano… Ma una cassa piena di lingotti d'oro davvero sarebbe molto gradita.

Un inaspettato regalo di Natale
La partita tra Harlequins e Leinster tre giorni dopo Natale ha rappresentato un enorme balzo in avanti per il rugby femminile a livello di club. Forse il prossimo logico passo avanti potrebbe essere un match tra la vincitrice del campionato inglese (Tyrrells 15s) e francese (Top 16), da disputarsi ogni anno, in paesi alternati. Scontri tra grandi club come Montpellier, Tolosa, Saracens e Quins attirerebbero sicuramente la folla e questo potrebbe rappresentare un passo fondamentale verso la costruzione di trofeo continentale per club, magari con una formula simile a quella del calcio, con partite ad eliminazione diretta.

Come vedete sono successe cosรฌ tante cose quest'anno ma c'รจ ancora molto da fare.

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