Il sorteggio della Coppa del Mondo è stato effettuato il 19 novembre 2020 e questo ha diviso le dodici squadre in quattro "fasce", in base alla classifica mondiale a quel momento e prima che Italia, Giappone e Scozia si qualificassero. Di conseguenza, quando il torneo inizierà l'8 ottobre 2022, saranno trascorsi quasi due anni dal sorteggio. E molte sono le cose che possono succedere in due anni!
Cominciamo oggi a dare un'occhiata ai gironi e capire in che stato di salute sono le squadre che ne fanno parte.
Nel girone A la favorita è certamente la squadra di casa, che dovrebbe qualificarsi con facilità, quanto fatto vedere di recente suggerisce che ci dovrebbe essere poco o nulla per le altre tre. Di conseguenza, con la formula di qualificazione adottata che forse non favorisce questo girone, è possibile che in questo girone si qualifichino solo in due poiché è improbabile che chi finirà terza abbia registrato grandi vittorie. Promemoria: si qualificano per i quarti di finale le prime due squadre del girone, più le migliori due terze classificate dei tre gironi.
Vediamo qual'è lo stato di forma attuale delle squadre e proviamo a capire quali potrebbero essere le due (o tre) qualificate.
Nuova Zelanda (World Ranking: 2a)
Record dall'ultima Coppa del Mondo: G 21, V 15, P 6, F 700, S 353, Vittorie 71,43 %)
Per la prima volta probabilmente dal 1998, la Nuova Zelanda non partecipa a una Coppa del Mondo come favorita. Da quando ha vinto la Coppa nel 2017 a Belfast, il programma Black Ferns è uscito dai binari in modo piuttosto spettacolare, con sconfitte record contro Inghilterra e Francia l'anno scorso, rivelazioni angoscianti fuori dal campo e titoli negativi sui giornali, insieme alle dimissioni del proprio capo allenatore Glenn Moore, in seguito alle accuse di molestie psicologiche da parte di Te Kura Ngata-Aerengamate.
La nomina di Wayne Smith per ricostruire una squadra malconcia nell'ultimo anno di preparazione alla Coppa del Mondo ha tuttavia prodotto risultati immediati: la Nuova Zelanda ha vinto tutte e sei le partite disputate ed il ritorno di Portia Woodman dal servizio dal 7s è una ulteriore ed importante risorsa per la squadra.
Detto questo, le Black Ferns, hanno molto da fare per superare le principali rivali dell'Inghilterra nelle fasi finali di questo evento. Battendole duramente due volte l'anno scorso, l'Inghilterra penserà certamente di essere migliore e più forte indipendentemente dalla consistenza della squadra neozelandese e sebbene le Black Ferns siano migliorate enormemente nel corso degli ultimi 12 mesi, la forza mentale della squadra sarà la questione principale di questo Mondiale. Tuttavia, la Nuova Zelanda ha avuto una preparazione migliore rispetto al passato, con tante partite giocate e, in quanto padrone di casa, godranno dei relativi comfort domestici e del sostegno della maggior parte del pubblico.
In campo, troppe posizioni sembrano ancora da sistemare. È quasi impossibile capire quale siano le prime scelte di Smith, perché ha mescolato così tanto la sua squadra, anche se molti talenti freschi come Ayesha Leti I'iga e Joanah Ngan-Woo potrebbero essere tra le protagoniste del torneo.
La Nuova Zelanda può vincere la Coppa del Mondo? Sì, ma probabilmente non dipende interamente da loro, perché non solo si richiederà loro di raggiungere una qualità nel gioco che non abbiamo ancora visto nell'ultimo anno, ma richiederà anche all'Inghilterra di vacillare, cosa che secondo le prestazioni attuali della squadra inglese sembra improbabile. Una cosa è certa però ed è che il recupero da dove erano un anno fa per mantenere il titolo se andasse a buon fine sarebbe sicuramente uno dei loro più grandi successi di sempre.
Australia (World Ranking: 7a)
Record dall'ultima Coppa del Mondo: G 13, V 3, P 10, F 225, A 336, Vittorie 23,08 %)
Dieci sconfitte nelle ultime 13 partite raccontano la storia di una squadra australiana, che pur non priva di talento individuale, è costantemente in lotta per per trovare l'amalgama giusta ed un gioco efficace. Il Sevens domina il gioco femminile in Australia con il rugby a 15s che deve costantemente fare i conti anche con la concorrenza del League, e che per ora manca della qualità necessaria per vincere contro le migliori squadre del mondo e raggiungere le semifinali quattro, come accadde nel 2010. La qualificazione è certamente alla portata, ma l'approdo alle semifinali sarebbe considerato un enorme successo.
Come la Nuova Zelanda, però, la formazione dell'Australia è oggi migliore che mai, con sette test recenti più una competizione nazionale, il Super W (che include adesso anche le Fijiana Drua), che ha dato a Jay Tregonning una visione più ampia possibile sulla profondità e sulla qualità della sua squadra. Anche se devono ancora battere le Black Ferns, il loro ultimo risultato è stata una sconfitta con il più stretto margine di sempre (hanno perso solo 22-14) il che dovrebbe dare loro la consapevolezza di poter fare bene in questo girone e provare realisticamente a prendersi il secondo posto.
Conciliare 7s e 15s continua a essere una sfida per l'Australia e la star del sevens Sharni Williams ha detto cose interessanti in proposito quando è stata intervistata di recente sulla sua inclusione nella squadra. Una giocatrice come la Williams può certamente offrire ispirazione, ma all'Australia serviranno una qualità ed una consistenza che ancora non ha raggiunto per rimanere nella competizione oltre i quarti di finale. Grace Kemp, Lori Cramer e Arabella McKenzie (queste ultime due in procinto di trasferirsi nel campionato inglese), potrebbero essere determinanti per il destino dell'Australia in questo torneo.
Galles (World Ranking: 9a)
Record dall'ultima Coppa del Mondo: G 33, V 11, N 1, P 21, F 441, A 958, Vittorie 34,85 %)
Una sconfitta per 73-7 contro l'Inghilterra non è stata certo il viatico ideale alla Coppa del Mondo per la squadra gallese, che poche settimane è apparsa totalmente impotente contro la favorita Inghilterra a Bristol. Alcuni mesi fa però, le cose sembravano andare molto bene per il Galles, con le vittorie nelle prime partite del Sei Nazioni. Avendo però perso le ultime cinque partite, la squadra, dopo aver ottenuto dei contratti professionistici, è sotto pressione per ricominciare a vincere. Ci sono molti che sostengono che il Galles sia effettivamente andato un po' indietro rispetto a quanto fatto vedere all'inizio di quest'anno, con alcune aree del gioco, in particolare quello al piede ed i calci piazzati particolarmente in difficoltà.
Di conseguenza, nulla è garantito in questo girone per il Galles, con la Scozia nella prima partita in quella che dovrebbe e potrebbe essere una partita decisiva: il Galles ha avuto la meglio l'ultima volta che le due squadre si sono incontrate nel Sei Nazioni, ma non di molto, ottenendo una vittoria per 24-19 in una partita in cui le gallesi hanno dovuto rimontare nel secondo tempo uno svantaggio di 19-7.
Il fatto che Ioan Cunningham abbia optato per un gruppo con 18 avanti e solo 14 trequarti ci racconta abbastanza bene quale tipo di gioco il Galles tenterà di fare, con l'obiettivo di mettere sotto fisicamente in mischia le avversarie, grazie a giocatrici del calibro di Sioned Harries, Carys Phillips e il capitano Siwan Lillicrap. Anche se il Galles ha avuto un momento difficile fin dall'inizio e negli ultimi mesi è stato fatto molto lavoro per migliorare il proprio gioco soprattutto quello al piede e in un girone molto impegnativo come questo, dovranno dare il meglio in quest'area per provare a qualficarsi al turno successivo.
Lowri Norkett, la cui sorella Elli ha giocato alla Coppa del Mondo nel 2014 ma è morta tragicamente in un incidente d'auto all'età di 20 anni nel 2017, è tra le giocatrici selezionate ed è in lizza per fare il suo debutto in Coppa del Mondo. Certamente questa sarà una delle grandi storie che il torneo ci racconterà.
Scozia (World Ranking: 10a)
Record dall'ultima Coppa del Mondo: G 36, V 10, N 1, P 25, F 625, A 934, Vittorie 29,17 %)
La Scozia è meritatamente tornata ai Mondiali per la prima volta dal 2010. Questo da solo è un enorme passo avanti per una squadra che è arrivata ultima nel Sei Nazioni dal 2011 al 2016, vincendo solo quattro test match in quel periodo (due contro l'Olanda, più le vittorie contro Spagna e Svezia). Il maggiore sostegno di Scottish Rugby ha permesso questa svolta nel 2017 (troppo tardi per la Coppa del Mondo di quell'anno) quando le "Dark Blues" hanno registrato le loro prime vittorie del Sei Nazioni dopo sette anni, finendo quarte. Da allora, hanno registrato vittorie nei test ogni anno, inclusa quelle nel tour in Sud Africa nel 2019, il loro primo tour all'estero in 14 anni.
Tutto questo è arrivato al culmine in una notte memorabile a Parma lo scorso settembre, quando hanno affrontato l'Irlanda in quella che è stata effettivamente una qualificazione alla Coppa del Mondo in cui la vincitrice si è presa tutto. La meta di Chloe Rollie, trasformata da Sarah Law nell'ultimo minuto della partita ha mandato la Scozia al torneo del World Repechage a Dubai a febbraio, dove le scozzesi hanno vinto nettamente la sfida con la Colombia tornando così al mondiale. Quella è stata, tuttavia, anche l'ultima vittoria in un test della Scozia. Sebbene abbiano ottenuto buone prestazioni, la vittoria si è rivelata appena fuori portata, con quattro delle sei sconfitte ottenute da quella qualificazione che sono arrivate con soli sette punti o meno di differenza.
Se la Scozia saprà correggere gli errori fatti negli ultimi test, non c'è motivo per cui non possa arrivare tra le prime otto. Non è grande il gap con Galles e Australia per una squadra piena di esperienza con otto giocatrici che hanno 40 o più presenze, come Emma Wassell (57), o Jade Konkel-Roberts, Lana Skeldon, Sarah Law e Chloe Rollie, tutte con oltre 50 caps.
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