giovedì 4 maggio 2023

Il 6 Nazioni dell'Italia con uno sguardo al futuro

Nonostante l'Italia abbia ottenuto solo una vittoria nel TikTok Women's Six Nations del 2023, è stata una campagna con diversi lati positivi, nonostante il ricambio generazionale che è arrivato dopo il raggiungimento dei quarti di finale alla Coppa del mondo in Nuova Zelanda.

Anche se l'unica vittoria è arrivata solo alla 3a giornata contro l'Irlanda, che non è sembrata la stessa delle edeizioni passate, le Azzurre hanno combattuto duramente con il Galles e messo in difficoltà la Francia prima di perdere nettamente contro l'Inghilterra. La sorpresa in negativo è certamente la sconfitta con una vivace Scozia ispirata da Jade Konkel-Roberts nel Round 4.

Questo torneo però ha certamente evidenziato il valore di alcune giocatrici che saranno la chiave del futuro Azzurro. Esse hanno potuto beneficiare di un considerevole tempo di gioco, come Alyssa D'Inca, Vittoria Vecchini e Francesca Sgorbini che sono state sugli scudi in tutte le partite che hanno giocato.

Partita contro l'Inghilterra a parte, l'Italia è stata competitiva per tutto il torneo, e c'è la sensazione che con più esperienza ci sarebbe potuta essere una vittoria a sorpresa contro la Francia nel Round 1, anche se questo 6 Nazioni in termini di risultati, potrebbe essere considerato un passo indietro rispetto alle due vittorie della scorsa stagione, l'Italia ha mostrato seriamente cosa potrebbe diventare. La sfida ora sarà quella di dare il via ad un nuovo ciclo vincente, come quello appena concluso.

La protagonista: Sara Tounesi

In poche parole, Sara Tounesi è stata al top della forma sia in attacco che in difesa in tutto il 6 Nazioni. Solo tre giocatrici hanno fatto più placcaggi di Tounesi, che ha giocato sia in seconda linea che come blindside flanker per tutto il torneo, ma non c'è stato nessuna che abbia effettuato più placcaggi dominanti dei suoi 14, il che significa che uno sbalorditivo 19,7% dei suoi 73 placcaggi è stato dominante. Questo a sua volta l'ha vista effettuare ben 5 turn over (solo quattro giocatrici ne hanno fatte di più). Per aggiungere la ciliegina sulla torta Sara Tounesi ha vinto quasi tutte le rimesse laterali lanciate su di lei rubandone anche una alle avversarie. Con la palla in mano Tounesi è stato una minaccia costante, non solo realizzando 161 metri in 36 portate, ma anche segnando due mete contro Inghilterra e Scozia.

La rivelazione: Alyssa D'Incà

Alyssa D'Incà ha compiuto 21 anni solo nei giorni precedenti al torneo. Dopo aver giocato come centro con le Azzurre nello scorso torneo, è stata spostata all'ala, lasciando un segno indelebile nel 6 Nazioni di quest'anno. Schierata all'ala sinistra in quattro delle cinque partite, D'Inca è stata la metawoman dell'Italia con tre mete segnate, inclusa una doppietta nella vittoria per 24 - 7 contro l'Irlanda che l'ha vista premiata come migliore giocatrice in campo.

Lungi dall'essere solo una finalizzatrice, D'Incà ha totalizzato il terzo maggior numero di metri percorsi palla in mano (310) e la seconda per numero di placcaggi rotti (14), più di chiunque altra nella squadra italiana. Poi, per coronare il tutto, ha anche completato 26 dei suoi 28 placcaggi (93%) – non male per un primo Sei Nazioni sulla fascia.

Prospettive future

Questa è una Italia molto giovane che ha dimostrato di poter andare nella giusta direzione in questo torneo. Ovviamente sarà necessario lavorare molto, avendo vinto solo una partita su cinque, ma c'è motivo di essere ottimisti.

Il ritiro di Sara Barattin sarebbe stata una perdita significativa per qualsiasi squadra, ma in Sofia Stefan c'è una sostituta già pronta che ha già sviluppato una solida intesa con Veronica Madia, mediana d'apertura. Giocatrici del calibro di D'Inca, Vecchini e Sgorbini hanno tutte mostrato il loro potenziale, mentre non sono mancate anche ottime e costanti prestazioni di Giada Franco e Giordana Duca. La coppia di centri Beatrice Rigoni e Michela Sillari è consolidata e fiorente, si tratta semplicemente di continuare a migliorare. Al prossimo Mondiale mancano ormai solo due anni e mezzo, il che non concede alle Azzurre enormi quantità di tempo, ma il talento c'è, il che significa che è solo questione di come svilupparlo al meglio. 

In evidenza

Naturalmente in un torneo in cui l'Italia ha vinto una partita, è quella partita il momento clou. In un incontro serrato tra due squadre che dovevano ancora vincere prima del Round 3, le Azzurre hanno fatto divertire i loro tifosi a Parma. Guidate dalla capitana Sofia Stefan, al posto dell'infortunata Elisa Giordano, l'Italia ha chiuso in vantaggio per 7-0, con una meta della stessa trasformata da Sillari all'intervallo, prima che la doppietta di D'Incà nel secondo tempo sigillasse il risultato, permettendo alle Azzurre di portare a casa la prima vittoria del torneo.

Gli aspetti positivi

L'Italia potrebbe non aver trovato quella formula vincente che molti speravano dopo una Coppa del Mondo promettente, ma ci sono invariabilmente aspetti positivi da cogliere. Non si tratta solo del miglioramento delle giocatrici più giovani, potrebbe non essere evidente, ma se guardiamo alle statistiche c'è stato un vero miglioramento su tutta la linea. Quest'anno l'attacco è stato molto più prolifico, le Azzurre hanno concluso il torneo segnando più mete e punti rispetto allo scorso anno, pur non subendone di più.

Hanno messo a segno 10 mete rispetto alle 4 dello scorso anno, segnando ben 72 punti rispetto ai 44 segnati lo scorso anno e migliorato la differenza punti nel processo, questa è la prova che l'attacco dell'Italia sta mostrando i primi segni di miglioramento.

Su cosa lavorare? 

Con un attacco in netto miglioramento e una difesa che difficilmente prende troppi punti con 32,4 punti subiti a partita (media notevolmente gonfiata dai 68 subiti contro l'Inghilterra), l'Italia deve semplicemente lavorare sulla gestione del gioco. Sia nella partita contro la Francia (sconfitta per 22 - 12) che in quella contro la Scozia (sconfitta per 29 - 21), le Azzurre sono state molto in partita, ma alla fine sono state superate in astuzia da avversarie più esperte. Lo stesso si può dire del loro match con il Galles lo scorso fine settimana, che le ha viste sotto solo 17 - 10 all'intervallo, prima di crollare nella ripresa ed essere sconfitte 36 - 10. Questo tipo di esperienza nella gestione arriverà sicuramente con il tempo, ma affinché l'Italia faccia davvero il salto di qualità, dovrà lavorare sulla propria capacità di rimanere in partita e trovare un modo per vincere quelle partite.

Ovviamente c'è anche una parte tecnica specifica, con l'uso del piede che sembra essere ancora un'area poco sviluppata del gioco azzurro e le rimesse laterali che sono state molto problematiche in tutto il torneo.

Conclusione

L'Italia è una squadra in pieno rinnovamento, certamente in crescita e in questo torneo ci sono stati evidenti segnali positivi. Essendo una squadra generalmente giovane, lavorando bene continuerà a fare passi avanti man mano che le giocatrici acquisiranno più esperienza. Dice il proverbio che si impara più dalle sconfitte che dalle vittorie e questo può certamente essere vero per questa Italia qui, dato che la maggior parte delle sconfitte è stata con uno scarto ridotto. Serve tempo e pazienza. Se diamo a questa Italia il tempo di prosperare le Azzurre lo faranno e torneranno quindi prestissimo ad essere una squadra da tenere d'occhio per tutte le avversarie.

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