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Cardiff Ladies Vs Newport Ladies: il 1917, la guerra ed una storia di donne


La storia mi ha sempre affascinato tantissimo, al punto di farne una professione. Mi sarebbe piaciuto moltissimo poter diventare un ricercatore, ma non è un mondo semplice quello della ricerca storica, specialmente senza uno sponsor e così ho scelto di fare l'insegnante, ma senza mai veramente abbandonare la passione per la ricerca. Così quando mi avanza un po' di tempo mi piace scartabellare cercando di ricostruire la storia di alcune cose di mio interesse. Una di queste è quella del rugby femminile.

Grazie all'archivio storico del World Rugby Museum oggi posso raccontarvi la storia di una partita giocata da donne che è stata una delle prime ad essere riconosciute ed ha avuto un'importanza enorme. 
Siamo in Galles, nel 1917 ed il mondo sta scontando la pena di un conflitto così distruttivo che mai se ne era visto uno uguale. La guerra ha preso il sopravvento, imponendo regole e sacrifici, in molte comunità di tutta la Gran Bretagna e del mondo. Il Galles del Sud non ha fatto eccezione, con giovani volontari e coscritti arruolati e spediti a combattere sul fronte occidentale. Così, mentre gli uomini marciavano verso le trincee, gli spazi lasciati nei luoghi di lavoro erano occupati da donne, che godevano così di una nuova libertà economica e sociale. È importante notare che le donne della classe operaia erano impiegate al di fuori delle mura domestiche già dalla fine del XIX secolo, ma la prima guerra mondiale fu un punto di svolta, incrementando in maniera esponenziale il numero di donne che cominciarono a lavorare nelle fabbriche, per permettere al paese di non fermarsi a causa della guerra, provando incidentalmente che erano altrettanto capaci come i loro uomini. Ciò ebbe un impatto molto ampio sul movimento per i diritti delle donne, evidenziato dal successo delle Suffragette nell'ottenere il diritto di voto per alcune donne oltre i 30 nel 1918.

La nuova dipendenza del sistema industriale dalle donne, come forza lavoro, creò molti cambiamenti sociali durante questo periodo. Le donne impiegate in fabbrica per la prima volta guadagnavano soldi che potevano spendere non solamente per la cura della casa e molte cominciarono a rivolgere la propria attenzione alle attività di svago precedentemente monopolizzate dai loro fratelli, mariti e padri, incluso lo sport. In proposito si fa spesso riferimento alla partita di calcio del Dick-Kerr Ladies Football team , che giocò la sua prima partita il giorno di Natale del 1917 e che viene considerata la prima grande affermazione dello sport femminile in Gran Bretagna. Sono in pochi a sapere che pochi giorni prima si giocò una partita di rugby femminile tra Newport e Cardiff, la prima ad essere riconosciuta ufficialmente in Galles (e tutta la Gran Bretagna), sebbene in qualche modo le donne avessero provato a giocare già dalla fine dell'800. La storia della partita Newport v Cardiff Ladies Rugby anticipa di fatto il più famoso match calcistico della storia femminile. 

Il 15 dicembre 1917 è un sabato, le squadre di Newport Ladies e Cardiff Ladies scendono in campo nel tempio sacro del rugby gallese: l'Arms Park, pers affrontarsi in una partita di rugby a scopo benefico, raccogliere fondi da donare a varie opere di carità. La partita attirò un numero consistente di spettatori tanto che vennero raccolti fondi anche per il battaglione della città, che servirono a sostenere le truppe in prima linea. Purtroppo non si sa molto della partita, se non che Newport vinse con il risultato di 6 - 0, che fu molto probabilmente frutto di due mete non trasformate, a zero, secondo il sistema dei punti in vigore in quel momento.

Sebbene le giocatrici vittoriose di Newport rimangano tuttora anonime (è in corso una ricerca per scoprire le loro identità), è noto che esse provenivano tutte dalla società che gestiva la miniera di ferro locale la John Lysaughts Ltd, mentre le loro avversare, le Cardiff Ladies, lavoravano tutte per Wm. Hancock Ltd, il birrificio locale. L'estremo di Cardiff, Maria Eley, ricordando in seguito la sua esperienza nel rugby ha suggerito che la partita non fu una sola e anche che l'esperimento termino alla fine del conflitto. Così scrive Maria nelle sue memorie:

Ci è piaciuto molto. È stato così divertente con tutte noi insieme sul campo, ma ci siamo dovute fermare quando gli uomini sono tornati dalla guerra, il che è stato un peccato. Ci siamo divertite così tanto.”

Maria Eley è morta all'incredibile età di 106 anni, diventando così la più anziana giocatrice di rugby della storia. Poco altro si sa della squadra delle Cardiff Ladies che giocò “la partita” nel dicembre del 1917, ma la loro storia è rappresentativa dei grandi cambiamenti sociali avvenuti durante la prima guerra mondiale, e ci fa capire che quando fu data loro l'opportunità, le donne erano più che disponibili a giocare a rugby. 

Cardiff Ladies Rugby Football Team 1917 @Cardiff Rugby Museum - 0752 CAC Collection
La foto, che appartiene al Cardiff Rugby Museum, ritrae le giocatrici del Cardiff e riporta sul retro una dedica a Miss E. Kirton, la capitana della squadra ed alla signora "MA" Rosser, che fornì lo spazio per cambiarsi ad entrambe le squadre, prima di andare al Cardiff Arms Park, (come una sorta di sponsor) mettendo a disposizione due stanze del Grand Hotel. Nella foto ci sono alcune giocatrici che indossano una specie di copricapo, si ritiene che questo possa essere il primo esempio di copricapo protettivo indossato durante una partita di rugby e sappiamo anche che il kit di gioco includeva delle calze lunghe per non mostrare le gambe nude. 

Le donne che praticavano sport di contatto in quel periodo furono considerate una novità, adatta come evento di raccolta fondi di beneficenza, ma da non prendere sul serio, tanto che sarebbero passati altri 69 anni per vedere una squadra nazionale femminile di rugby gallese giocare una partita internazionale, contro l'Inghilterra. Sebbene alcuni dei media al tempo considerassero le partite giocate da donne poco più che uno scherzo, dalle poche notizie abbiamo sappiamo che esse non lo furono affatto e che in campo i contatti furono estremamente duri. 

Forse non sapremo mai come le Newport Ladies o le Cardiff Ladies abbiano percepito la loro partecipazione al rugby, ma queste pioniere hanno sfruttato appieno la loro nuova posizione sociale durante la guerra creando un importantissimo precedente ed è un vero peccato che gli atteggiamenti negli anni '20 abbiano impedito loro di continuare a giocare, in caso contrario probabilmente la storia del rugby femminile avrebbe avuto un corso molto diverso.

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