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Elezioni federali e sviluppo del rugby femminile: Andrea Duodo risponde a Ladies Rugby Club

Le elezioni federali sono sempre piĆ¹ vicine e siamo molto felici di aver potuto intervistare Andrea Duodo, candidato alla Presidenza FIR, che dopo aver presentato il suo programma ci ha spiegato nello specifico come intende lavorare per sviluppare il movimento femminile partendo dalla base, passando per i campionati, fino a toccare il tema delle franchigie e della nazionale. 

1. Se eletto presidente FIR come intende sviluppare il movimento femminile in Italia?

Faccio una premessa perchĆ© voglio essere concreto e trasparente e non millantare progetti impossibili: le risposte a queste dieci domande sono da mettere in relazione alle risorse reali che troveremo e che andremo a cercare specificatamente.

Essendo per la nostra squadra fondamentale L’ASCOLTO DEL TERRITORIO, il 30 di agosto alle ore 18 invitiamo tutte le societĆ , agli “STATI GENERALI DEL RUGBY FEMMINILE” ONLINE, per ascoltare tutto il movimento e capire INSIEME quali siano le prioritĆ  di questo settore. Questo evento non ĆØ mai stato organizzato nella storia del rugby al femminile italiano e vuole essere un primo passo di uno stile che caratterizzerĆ  la nostra gestione. Detto ciĆ²… 

Le nostre parole chiave sono: LAVORO DI SQUADRA – COMPETENZA - CONDIVISIONE

Il rugby al femminile ha fatto passi da gigante in questi anni, dimostrando a livello internazionale una qualitĆ  di gran lunga superiore considerando i numeri del movimento, per questo l’OBIETTIVO fondamentale: AUMENTARE I NUMERI DELLA BASE.

Due Asset: LA SCUOLA ED I CLUB. Dobbiamo fare un salto culturale facendo comprendere alla SCUOLA ed alla societĆ , come il rugby non ĆØ solo uno sport, ma uno strumento di rinforzo psicologico per le bambine e ragazze utile alla vita quotidiana; Il messaggio chiave ĆØ che il lavoro di squadra su cui lavoriamo tutti i giorni in campo, ĆØ corrispondente alle dinamiche della vita di tutti i giorni fuori campo e la peculiaritĆ  del rugby in cui ogni ruolo richiede una fisicitĆ  differente, valorizza ogni diversitĆ  rinsaldando l’autostima di ogni ragazza. Fondamentale la consapevolezza dei CLUB sul territorio (dati pre-covid dicevano che solo il 19% dei club italiani ha una femminile), che aprendo la sezione femminile potrebbero:

  • incrementare le entrate economiche legate ai nuovi tesseramenti;
  • aprire contatti con nuovi sponsor possibili;
  • limitare l’abbandono dei giocatori tra i 16 e i 20 anni grazie ad un ambiente piĆ¹ eterogeneo.

Molto importante per noi ĆØ anche il rapporto con le UNIVERSITƀ, dove proporremmo sia il rugby touch misto (chiamiamolo rugby sociale) che il 7’s olimpico per avvicinare ragazze anche adulte, che possano trovare piĆ¹ proposte ed avvicinarsi ai club.

Vorremmo implementare anche lo sviluppo del rugby PER LE ADULTE sia nel 7’s che nel touch; abbiamo squadre di old che spesso nascono da mamme o da donne che hanno cominciato a giocare a rugby non nelle under, e questo significa – oltre che capire meglio cosa provano i propri figli/e - continuare a divertirsi, allenarsi ed aver cura di sĆ©, vivendo “il rugby per tutti/e” e trovando nel club un punto di socialitĆ  e vita di comunitĆ  per tutte le etĆ .

PERCORSI ARBITRALI / TECNICI / DIRIGENZIALI

Con uno sguardo “piĆ¹ ampio”, pensiamo a percorsi ad hoc, per dare la possibilitĆ  di trovare spazio per la propria passione rugbistica anche nel settore TECNICO, ARBITRALE E DIRIGENZIALE. Riteniamo molto importante creare percorsi post attivitĆ  agonistica o ex novo, per le donne che vogliano supportando le squadre ed i club anche dal punto di vista gestionale.

2. Qual ĆØ la visione e quali sono i progetti per il settore juniores e per quello seniores?  

Partiamo da un assunto: il confronto con i club: I CAMBIAMENTI SI FANNO INSIEMEPer alzare la qualitĆ  di gioco, abbiamo bisogno di aumentare i numeri per poter incanalare le ragazze sia sul 15 che sul 7’s, dando la possibilitĆ  di creare nuovi orizzonti sportivi: la scuola ĆØ uno dei nostro focus principali.Ne parleremo in modo piĆ¹ approfondito nella domanda da voi fatta sul reclutamento.

JUNIORES under 14/16/18

Per quel che riguarda l’attivitĆ  dei club:

  • vogliamo sperimentare un CAMPIONATO DI RUGBY TAG “di introduzione”, per chi ĆØ stata reclutata nelle scuole, e rendere meno traumatico il passaggio tra il rugby tag (insegnato a scuola) e quello “dei club” (di contatto). Questa modalitĆ  “post-scolastica” permetterebbe di poter continuare a far giocare femmine e maschi insieme sino ai 14 anni. Questa nuova versione di campionato supporterebbe ulteriormente la nascita della categoria Under 14 nei club, per chi non ha numeri sufficienti che vengano dal minirugby.
  • Vorremmo trasformare la “Coppa Italia” a 7 in 7’s olimpico lavorando sui budget dei comitati regionali, per organizzare piĆ¹ frequentemente delle giornate in cui le squadre si riuniscano per avvicinarsi al 15. Questo favorirebbe l’avvicinamento piĆ¹ graduale delle under 14/16/18 alle attivitĆ  del futuro.

SENIORES

  • Come per le juniores, vorremmo proporre alle societĆ  di TRASFORMARE LA FORMULA DELLA COPPA ITALIA IN 7’s OLIMPICO, alternando gli incontri del campionato della Coppa, ad incontri dove si uniscono le societĆ  per giocare a 15 lavorando sulle risorse in budget ai comitati regionali;

3. Quali sono le risorse umane ed economiche che intende destinare a tali progetti?

  • RISORSE UMANE: crediamo in una ristrutturazione del settore tecnico a tutto tondo, creando FIGURE PROFESSIONALI che seguano i diversi territori a partire dalla parte tecnica (nella domanda dedicata al settore tecnico approfondiremo) completamente dedicate, e che possano quindi supportare meglio i club a seconda delle esigenze.
  • RISORSE ECONOMICHE: sono legate realisticamente sia a quello che troveremo “in cassa”, sia ad un impegno serio e focalizzato a livello di marketing e comunicazione dedicato al settore ma anche ad una piĆ¹ sistematica ricerca di bandi regionali ed europei (maggiori info nell’ultima domanda). Oltre alla ricerca di sponsor esclusivamente per settore femminile e nazionale, credendo in una MAGGIORE INDIPENDENZA DEI COMITATI REGIONALI, siamo convinti/e che si possano cercare risorse con un’attenzione ai territori, creando sinergie con aziende di tutte le carature e che possano inserire il loro supporto nei budget legati alla responsabilitĆ  sociale.

4. Come intende lavorare per risolvere il complicatissimo problema del reclutamento nel settore femminile?

Ancora una volta due ASSET: LA SCUOLA ED I CLUB

SCUOLA

  • Importantissima per il reclutamento, l’attivitĆ  nelle scuole per poter portare la CULTURA DEL RUGBY A SUPPORTO DELLA CRESCITA EDUCATIVA in primis (creando in collaborazione con le scuole anche ad esempio progetti interdisciplinari sulla paritĆ  di genere o collegandoci ai percorsi STEM per le bambine) e poi sportiva, uscendo cosƬ dalla bagarre di competizione con gli altri sport (fondamentale il coinvolgimento delle ragazze dei club del territorio come testimonial per condividere la loro storia). 
  • La nostra idea nell’incontrare le scuole, oltre a stabilire dei rapporti piĆ¹ saldi sia con gli insegnanti di educazione fisica che con il MIUR o MER (Ministero dell’Istruzione e del Merito) ĆØ di aggiungere un ulteriore tassello: un “DIRIGENTE” che possano entrare in dialogo sia con le istituzioni, che con i genitori. Questa nuova figura sarĆ  fondamentale per combattere lo stereotipo di sport violento che ci accompagna da sempre ed aiutare il lavoro degli allenatori/allenatrici che incontreranno le classi, in quanto molto spesso l’ostacolo per l’arrivo delle alunne al campo, non ĆØ la capacitĆ  di coinvolgimento delle/dei tecnici, ma i genitori che non le portano al campo.
CLUB

  • A scuola si gioca il rugby TAG e vogliamo proporre anche per i club, un campionato sperimentale di rugby tag under 14/16 per poter mitigare il salto tra il rugby insegnato a scuola ed il rugby con contatto che si trovano a giocare le ragazze arrivando nei club (inserendo il contatto gradatamente). In questo campionato sperimentale solo per chi viene reclutato a scuola, potrebbero giocare ancora insieme maschi e femmine facilitando il reclutamento. 
  • Molto importante sarĆ  il lavoro sulle societĆ  di rugby per aumentare il numero delle bambine sin dal minirugby e creare in primis l’under 14. Vogliamo lavorare sul reinserire la PREMIALITƀ LEGATA alla MAGGIORE ATTIVITƀ. Oltre a creare parametri di premialitĆ  in base al numero di bambine nelle under e la creazione di under 14 femminili, proponiamo che l’attivitĆ  delle squadre femminili possa essere conteggiata insieme a quella di una squadra maschile (ad esempio la maggiore attivitĆ  vale sia nel caso un club abbia 2 squadre under 14 femminili, che nel caso abbia una under 14 maschile ed una femminile che si possono sommare) ed istituire anche altre iniziative, come, ad esempio, per i club che parteciperanno ai bandi FIR per l’IMPIANTISTICA, aggiungere un coefficiente specifico per chi ha una femminile.

5. Come si puĆ² innalzare la qualitĆ  del campionato di Serie A Elite femminile?

Per innalzare la qualitĆ  dei campionati ĆØ importante oltre al livello delle atlete (e di nuovo si torna all’aumentare la base) la qualitĆ  delle/dei tecnici. Vogliamo creare una sezione dedicata al femminile nelle Accademie o i poli/centri zonali, in maniera che le atlete vengano maggiormente seguite sia a livello di preparazione fisica che attenzione all’alimentazione: all’interno della stessa struttura un supporto anche agli allenatori/allenatrici che seguirebbero un percorso (anche con sessioni dedicate a diversi metodi di allenamento specifici per le donne) per l’alto livello. 

Nelle nostre intenzioni creare una seconda fascia “elite” per poter avvicinare il divario tra girone Ć©lite e territoriale. Un altro tema molto importante ĆØ CERCARE SPONSOR per la serie A femminile, inserendo a tendere, anche le squadre femminili nella Lega insieme alle maschili.

RUGBY AL SUD

Vorremmo creare progetti ad hoc, per poter far rinascere il movimento femminile, che supportare grazie a maggiori rimborsi chilometrici i club che fanno attivitĆ  ma che per aumentare la qualitĆ  di gioco hanno bisogno di un confronto anche con altre realtĆ  piĆ¹ sviluppate. Purtroppo, l’attivitĆ  giovanile ha grandi difficoltĆ  dovute sia ai numeri risicati di societĆ  che alle grandi distanze da coprire per giocare. Riteniamo fondamentale strutturare piĆ¹ strette sinergie tra scuola e club per poter aumentare i numeri dei gruppi sportivi e delle under.

6. Quali sono gli obiettivi futuri per la nazionale femminile a livello tecnico ed economico? Possibile pensare di competere a livello europeo e mondiale senza ulteriori investimenti?

OBIETTIVI TECNICI

  • Le Azzurre da anni stanno dimostrandoci - seppur con mezzi non adeguati e numeri risicati - come la motivazione e l’impegno possa creare una storia di vittorie. Ma dobbiamo fare un passo oltre ancora. Il rinforzare la base per avere piĆ¹ atlete, ĆØ collegato alla nazionale per garantire un ricambio di qualitĆ  continuo, per raggiungere nuovamente un secondo posto al 6 Nazioni ed avere una performance nel campionato WXV che ci riporti tra le prime 6 Nazioni al Mondo; guadagnare la semifinale alla prossima Coppa del Mondo in Inghilterra sarebbe un grande traguardo, ma i miglioramenti e la continuitĆ  dell’alta performance non si raggiungono dall’oggi al domani, lavoreremo concretamente per obiettivi a corto – medio e lungo termine.
OBIETTIVI ECONOMICI

  • Per quel che riguarda la parte economica, la maggiore attenzione del marketing per vendere il “prodotto nazionale femminile”, ĆØ mirato anche ad un piĆ¹ forte sovvenzionamento alle Azzurre per permettere loro di affrontare con piĆ¹ serenitĆ  la stagione internazionale… Che ormai si ĆØ allungata, e che rende molto complesso sostenere al contempo vita rugbistica e lavorativa insieme. Parallelamente, resta per noi fondamentale supportare le Azzurre in un cammino di dual career e di preparazione al futuro lavorativo, tramite relazioni con universitĆ  ed aziende… AttivitĆ  che potrebbero creare un circolo virtuoso per sovvenzioni e comunicazione “del mindset del rugby”, collegato al mondo lavorativo.

7. Come intende lavorare per sviluppare il settore del Rugby Sevens?

Il 7’s deve essere ricostruito su tutti i fronti, la nostra proposta ĆØ trasformare la Coppa Italia in 7’s olimpico (con incontri per giocare a 15 periodici) sia per le 14/16/18 che per le squadre seniores che non giocano a 15.

CAMPIONATO ELITE E TERRITORIALI

  • Al contempo, proponiamo di organizzare un torneo a 7’s anche per le seniores che giocano a 15 durante la pausa del 6 Nazioni e per le societĆ  che non sono coinvolte nei barrage e che quindi hanno una stagione piĆ¹ corta.

UNIVERSITƀ

  • Siamo convinti che proporre ai CUSI ed al mondo universitario un doppio binario di avvicinamento al rugby, possa essere una ulteriore chiave di reclutamento Le proposte potrebbero essere di giocare sia a 7s touch misto (chiamiamo rugby social) che il 7s per ricollegarsi ai campionati universitari. Lo step 2 ideale sarebbe la collaborazione con un corpo di stato che voglia raggiungere l’eccellenza e le olimpiadi, ma prima bisogna creare un campionato in cui farlo competere. Cominciamo con lo STEP 1: creare il campionato 7s.

8. Il movimento femminile si sta strutturando a livello europeo: nel 2025 si giocherĆ  la prima Champions Cup, Galles, Irlanda, e Scozia hanno trasformato la Celtic Challenge in un vero campionato per franchigie. Come si intende lavorare sul progetto delle franchigie e inserirle in maniera strutturale nel sistema italiano?

Le franchigie nel sistema italiano oggi debbono crescere ulteriormente, prendendo linfa maggiormente dalle atlete in formazione; ciĆ² permetterebbe una facilitazione del loro percorso verso la Nazionale inserendole in un programma legato ai centri/poli di formazione, e con allenamenti periodici e tornei internazionali senza perĆ² toglierle ai club. Fondamentale ĆØ il supporto economico alle societĆ  che forniscono queste atlete, perchĆ© possano utilizzarlo per far crescere le under e dare una maggior linfa sia a livello numerico che qualitativo.

9. Come si intende gestire la formazione per i tecnici del settore femminile? World Rugby, IRFU e RFU stanno sviluppando percorsi specifici, si potrĆ  farlo anche in Italia, magari valorizzando i tanti validi tecnici che da anni lavorano sul campo con le ragazze?

La nostra idea ĆØ quello di costruire un PERCORSO PER LE/I TECNICI DEL FEMMINILE AD HOC; in Inghilterra e negli Stati Uniti con i quali abbiamo giĆ  contatti, ĆØ piĆ¹ di un decennio che sviluppano dei programmi specifici basati sulla diversa fisiologia e sulle diverse caratteristiche nell’apprendimento. Crediamo in una professionalitĆ  non legata al genere, ma alla qualitĆ  del lavoro quotidiano, e queste nuove linee di allenamento potrebbero essere un ulteriore passo in avanti per la crescita di settore.

10. Marketing e comunicazione (specifici) sono due tasselli fondamentali per la crescita del movimento, come intende sviluppare questi due asset?

Marketing e comunicazione e ricerca sponsor DEDICATI ĆØ un punto fondamentale per la crescita del movimento; siamo convinti/e che ci sia un ampio margine di miglioramento per quel che riguarda la crescita delle risorse. L’obiettivo ĆØ quello di presentare al mondo aziendale il nostro sport e le donne che lo animano, veicolando un messaggio di forza, autostima e capacitĆ  di lavorare in squadra per far evolvere ulteriormente societĆ  ed aziende; una parte della comunicazione ĆØ diretta anche alle scuole per lavorare sull’immedesimazione ed ispirazione “dal vivo”, mettendo ad esempio a disposizione le atlete dei CLUB come testimonial (“una di loro”) per relazionarsi al territorio.

Grande impegno sarĆ  dedicato alla comunicazione sui social per far conoscere ulteriormente il nostro mondo al femminile, ed al trovare accordi con televisioni, broadcaster o perchĆ© no supportare i club nell’utilizzo di una piattaforma come YOUTUBE sfruttata intelligentemente per rendere visibile il campionato. Ćˆ grazie alla ulteriore visibilitĆ  che Tik Tok ha dato al 6 Nazioni femminile (da notare la scelta sul nostro sport al femminile perchĆ© ĆØ un mercato in grande crescita), che il torneo ĆØ cresciuto. Vogliamo fare lo stesso: LA COMUNICAZIONE ED IL MARKETING per comunicare quello che facciamo sui nostri campi da sempre.

Crescere donne e uomini, che sanno cosa significhi

LAVORARE IN SQUADRA – LAVORARE PER ESSERE COMPETENTI – CONDIVIDERE.

Grande impegno sarĆ  dedicato alla comunicazione sui social per far conoscere ulteriormente il nostro mondo al femminile, ed al trovare accordi con televisioni, broadcaster o perchĆ© no supportare i club nell’utilizzo di una piattaforma come YOUTUBE sfruttata intelligentemente per rendere visibile il campionato.

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