Scherzi di carnevale: candidatura semiseria di Ladies Rugby Club alle prossime elezioni federali
In
questa settimana di pausa del Sei Nazioni si torna prepotentemente a
parlare di politica ovale, fioccano le candidature alla presidenza
federale e si apre il tempo delle riflessioni, dei programmi e delle
promesse. Curiosamente, si parla sempre in modo molto generico del
rugby femminile. Si, ci sono cose che vogliamo fare, cose che
dobbiamo fare e cose che possiamo fare, ma è sempre tutto un po'
vago.
Ho
avuto il piacere di chiacchierare in questo periodo con un paio dei
futuri candidati (o con i movimenti che essi rappresentano), mi è
stato chiesto in base alla mia esperienza, che immagino sia stata
ampiamente sopravvalutata, cosa si dovrebbe fare per far crescere il
numero delle praticanti in Italia ed alzare il livello delle
competizioni e qualcuno si chiede anche cosa ci vuole per vincere un
Sei Nazioni. Oltre a sentirmi lusingato da tutto questo, ho scoperto
di essere poco adatto alla politica, l'arte del compromesso da sempre
mi appartiene poco e per me le cose o si fanno o non si fanno ed il
farle richiede decisione, investimenti e sacrificio.
Per
questo mi ha fatto un po' sorridere che nonostante gli schieramenti e
le idee diverse, le conclusioni sul movimento ovale in rosa, siano
poi più o meno le stesse. Tutti sono inclini a fare (qualcosa, e
questo è lodevole), ma stando attenti a non metter mano al
portafoglio o soprattutto a non scontentare l'uno o l'altro. Sia mai
che i club, che poi votano, si lamentino.
Allora,
siccome non sono diplomatico, ma questo è ben risaputo, ho
immaginato di candidarmi pure io alla presidenza federale in Italia
ed esporre il mio programma a riguardo del movimento femminile. La
mia è solo una “amorevole presa in giro” ma il programma è
reale e se magari non piace, tutto o in parte, a chi dovrà governare
l'Italia in futuro, magari piace a voi e potete dirmi cosa ne
pensate. In fondo dal confronto, quello vero, nascono le idee, ed a
forza di riderci su e rompere le scatole magari prima o poi qualcosa
passa.
Questo il programma di Ladies Rugby
Club per il prossimo presidente federale:
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Ripartire in maniera diversa i proventi del 6 Nazioni, il settore femminile è quello al momento più vincente e dovrebbe ricevere (se non quello che viene investito sulla nazionale maggiore), almeno il doppio dell'attuale finanziamento: Galles, Scozia ed Irlanda destinano 1 milione di sterline al settore femminile, se questi sono i nostri competitor direi che dovremmo adeguarci. Francia ed Inghilterra al momento non le guardiamo nemmeno.
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Investire risorse sul reclutamento creando figure “pro” da inserire in ogni club atte a fare crescere il numero delle giocatrici (pochissimi club ottengono risultati decenti in questo). Il modello di riferimento è lo “Inner Warrior Camp” che in Inghilterra lo scorso anno ha fruttato 18.000 nuove tesserate. In gran parte dei casi sono le giocatrici della nazionale maggiore a lavorare nei club minori.
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Il settore femminile dovrebbe partire dalla U12.
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Finanziare il campionato di Serie A come fatto in Francia ed Inghilterra attivando un percorso di sviluppo finalizzato alla professionalizzazione dei top club. Di conseguenza riformare il campionato totalmente in senso meritocratico (A – B – C), con promozioni e retrocessioni.
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Utilizzare lo X-Rugby solo nelle scuole e sostituirlo con il rugby 7s: U14 e U16 dovrebbero giocare il 7s, per la U18 oltre al 7s da prevedere poi la creazione di un campionato regionale (anche con accorpamenti di regioni) a XV, sul modello provinciale neozelandese, gallese o Irlandese.
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Campionato 7s obbligatorio a fine stagione per tutte le squadre senior.
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Giocatrici della nazionale a 15s e 7s sotto contratto centralizzato (come in Francia, Scozia, Galles, Inghilterra, Australia USA e Nuova Zelanda).
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Costituzione in tempi rapidi di una nazionale U20, da far giocare con le altre nazionali U20 europee (Inghilterra, Francia, Scozia), o con le nazionali Europee dello European Trohpy (Svizzera e Rep. Ceka ad esempio).
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Costituzione in tempi rapidi di una nazionale 7s che abbia i mezzi per puntare alla partecipazione alle World 7s Series.
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Obbligatorietà :
- per i club di TOP12 settore femminile con una squadra Junior (U14 o U16 o U18) ed una senior a 15s;
- per la SERIE A, junior e senior (almeno 7s);
- SERIE B, una Junior.
In
caso di inadempimento non multa o penalizzazione ma esclusione dai
campionati (come
per il Top14 in Francia
e la
Premiership in
Inghilterra).
Lo
so, è un progetto estremamente ambizioso e che richiede soldi
(inutile girarci intorno), è
difficile da applicare ed i club mi mangerebbero vivo,
ma magari
il futuro presidente legge, copia qualcosa e chissà mai che da una
semplice “carnevalata” non venga fuori qualcosa di buono… In
fondo visto che siamo a carnevale come dicevano i romani “Semel
in anno licet insanire”.
Condivido e sposo in pieno questo ambizioso programma, che può portare ai vertici mondiali il rugby femminile italiano . Da consigliere regionale di rugby in Lombardia con delega al femminile da 10 la strada che abbiamo fatto è enorme , ma sono solo poche le regioni che stanno veramente credendo nel femminile, le società ci vedono come solo un costo e non una opportunitÃ
RispondiEliminaMi auguro che il prossimo presidente faccia suo queste proposte