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Rugby e falso professionismo: Lissar, olimpionica a Rio, chiude a 28 anni: "così è impossibile continuare!"

A noi piace molto guardare quello che succede oltralpe, così come in Inghilterra e ci rendiamo conto che spesso l'immagine che arriva di quei campionato è un'immagine un po' distorta o comunque spesso non troppo veritiera. Si parla di professionismo, ma in realtà è un grande equivoco. Si possono forse considerare "pro" le ragazze sotto contratto con la RFU (28 giocatrici), per le altre, nel campionato inglese, c'è un gettone partita e qualche bonus. In Francia le cose sono ancora meno sviluppate, visto che anche le ragazze della nazionale sotto contratto con la FFR hanno al massimo un contratto da "semi-pro".

Le voci di dissenso cominciano ad essere diverse, la scorsa primavera era stata Chelsey Alley, una delle più conosciute Black Ferns a sollevare la questione del falso professionismo che aleggia nel rugby femminile, voce che ha trovato sostenitrici accese in Irlanda, ma anche in Galles dopo il disastro dello scorso Sei Nazioni. 

In Italia le cose sono assai diverse, la concessione delle "borse di studio" (15 in totale) è stata una sorta di pannicello caldo e la FIR ha tenuto a specificare che per il momento questo è il massimo che si può fare, ma d'altronde il rugby femminile in Italia ha prima ben altri problemi da risolvere.

Ci ha colpito in questi giorni l'intervista rilasciata da Laurianne Lissar, versatile tre quarti ed ex capitano dell'AS Bayonne, nonchè olimpionica a Rio 2016 con la nazionale francese che ha deciso di chiudere la sua carriera a soli 28 anni. Il tutto con un po' di amarezza, perchè l'investimento richiesto per giocare a rugby ad alto livello è impossibile da sostenere.

Lissar in azione con le Bleues 7s, a Malemort-sur-Correze, contro la Spagna © AFP - DIARMID COURREGES

L'AS Bayonne dovrà affrontare una stagione difficile con la partenza di Pauline Bourdon per lo Stade Toulousain ed il ritiro di Laurianne Lissar, ma andiamo con ordine e lasciamo la parola a Laurianne.

 A quasi 29 anni hai deciso di chiudere la tua carriera. Come mai ?

Laurianne Lissar: "Sono arrivata ad un punto in cui l'investimento fisico e mentale per giocare è troppo pesante per me. Penso di aver dato abbastanza a questo sport e voglio fare molte altre cose. E poi ci sono anche motivi personali che mi hanno spinto a smettere un po' prima del previsto."

Bayonne gioca in prima divisione da 3 tre stagioni ormai, e rimane uno dei pochi club a non pagare nulla alle proprie giocatrici. Questo ha aiutato sulla tua decisione?

Laurianne Lissar: "Penso che anche questo abbia avuto un peso... Dopo un po', con tutto l'impegno che ci mettiamo, quando vediamo che non siamo seguite professionalmente ed in cambio non riceviamo niente, il tutto diventa fastidioso! Soprattutto perché non chiediamo molto. Abbiamo chiesto un risarcimento per le spese legate al rugby, ma la richiesta non è mai stata presa in considerazione. Quando vediamo gli altri club che si sviluppano positivamente offrendo posti di lavoro alle giocatrici, dando bonus e strutturandosi, questo pesa. Giocare così ad un certo punto non motiva più e penso che sia il motivo per cui ho smesso."

Secondo te Bayonne manca di struttura?

Laurianne Lissar: "Sì, molto! Ti faccio un esempio: non abbiamo accesso alla sala pesi come vorremmo. In questa stagione, abbiamo avuto solo una fascia oraria per la palestra, mercoledì alle 11:00. Chi può andare in palestra il mercoledì alle 11:00 di mattina sapendo che lavoriamo tutte? Dovremmo anche essere aiutate a trovare un alloggio e un lavoro. Alla fine non chiediamo molto."

Per molto tempo abbiamo sentito che le giocatrici dell'ASB dovrebbero unirsi ad Aviron Bayonnais (la squadra di Top 14 mashile,nda). Tu cosa ne pensi?

Laurianne Lissar: "Penso che sia un passaggio obbligato per poter rimanere a questo livello e per vincere un giorno il titolo di campione di Francia Elite 1. Se possiamo vincere il titolo continuando all'ASB, è ancora meglio, ma penso che avremo bisogno dei mezzi che loro hanno, soprattutto sapendo che altrove tutti si stanno evolvendo. Non sarebbe una brutta cosa collaborare con un club come l'Aviron Bayonnais."

Hai vissuto grandi momenti nella tua carriera, in un club, nella squadra francese, hai partecipato ai Giochi Olimpici. Quali ricordi ti hanno segnato di più?

Laurianne Lissar: "Indubbiamente, il mio ricordo più caro è il titolo di campioni francesi in Elite 2 nel 2017 con Bayonne. Abbiamo avuto una stagione eccezionale, quasi perfetta con solo vittorie e un solo pareggio contro il Lons fino alla vittoria in finale con un buon punteggio. Sapevamo tutte che potevamo arrivare alla fine e la settimana eccessiva (hanno festeggiato il titolo 7 giorni di fila, ndr) che è seguita è stata uno dei momenti più belli della mia carriera con un gruppo affiatato, che ha vissuto bene insieme... Poi, naturalmente la possibilità di aver partecipato ai Giochi Olimpici."

Dopo aver saputo della tua decisione Bayonne ti ha chiesto di allenare la 2a squadra in Federale1. Non hai accettato, perché?

Laurianne Lissar: "In effetti, mi è stato offerto di allenare in Federale con Jérémy Arnaud. Immagino sarebbe stata una una bella avventura da vivere, soprattutto con Jérémy che è un ottima persona e con il quale avrei imparato molto, ma ho rifiutato la proposta perché voglio davvero prendermi del tempo per me stessa e godermi un anno tranquillo. Mi è piaciuto giocare a rugby, ma non so se avrò la capacità di essere una buona allenatrice un giorno."

Hai avuto anche una proposta dal Capbreton-Hossegor Rugby che hai anche rifiutato...

Laurianne Lissar: "È vero, il club mi ha offerto di unirmi a loro per giocare o allenarmi. La So che hanno un grande progetto per sviluppare il rugby femminile, ma per le stesse ragioni per le quali ho lasciato l'ASB, ho rifiutato. Non voglio più essere una giocatrice amatoriale."

Laurianne Lissar: "Vorrei concludere ringraziando tutte le persone con cui ho lavorato a Bayonne, ho trascorso 12 anni meravigliosi lì e mi sono divertita moltissimo."

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