Coppa del Mondo: i soprannomi che raccontano le squadre
Nel rugby, il soprannome di una squadra non è solo un vezzo linguistico: è un manifesto identitario. Come scrive Francjsco Isaac in un interessante articolo su Rugbypass, ogni simbolo racconta la cultura, la storia e l’orgoglio di una nazione. Dopo l'inizio della Coppa del Mondo esploriamo i soprannomi delle squadre partecipanti, scoprendo cosa si cela dietro ogni nome.
Pool A – Tradizione, simboli e radici profonde
Australia – Wallaroos
Il nome “Wallaroos” è un omaggio al Wallaroo Football Club, fondato nel 1870, uno dei più antichi club australiani. Ma c’è di più: il wallaroo è un marsupiale intermedio tra il canguro e il wallaby, simbolo di agilità e resistenza. Il soprannome riflette la volontà di distinguersi dai “Wallabies” maschili, pur mantenendo un legame con la fauna e la tradizione rugbistica australiana.
Inghilterra – Red Roses
Adottato ufficialmente nel 2016, “Red Roses” richiama il simbolo della rosa rossa, emblema della Rugby Football Union fin dal 1871. La rosa è anche un simbolo storico della dinastia Lancaster, e rappresenta eleganza, forza e orgoglio nazionale. Il nome è diventato un potente strumento di branding, con una forte identità visiva e narrativa.
Stati Uniti – Eagles
Le “Eagles” prendono il nome dall’aquila calva, simbolo nazionale degli Stati Uniti dal 1782. L’aquila incarna libertà, potere e visione. Il soprannome è condiviso con la squadra maschile, e riflette l’ambizione americana di volare alto e dominare il campo con determinazione.
Samoa – Manusina
“Manusina” è il nome di un uccello bianco, il tern, che simboleggia grazia e libertà. Ma ha anche un significato più profondo: è un termine poetico che evoca la bellezza e la forza delle donne samoane. Il soprannome è un tributo alla cultura indigena e alla spiritualità del Pacifico.
Pool B – Orgoglio nazionale e identità emergenti
Canada – Maple Leafs
Sebbene non ufficiale, “Maple Leafs” è un soprannome affettuoso che richiama la foglia d’acero, simbolo nazionale canadese e presente sulla bandiera. È un nome che unisce i tifosi e rappresenta la resilienza e la tenacia delle giocatrici canadesi, anche se la federazione non lo ha mai formalizzato.
Fiji – Fijiana
“Fijiana” è la versione femminile di “Fijian”, ma è molto più di una semplice declinazione. È diventato un marchio di orgoglio nazionale, che celebra la forza, la spiritualità e la comunità delle donne figiane. Il rugby femminile in Fiji è in forte crescita, e il nome “Fijiana” è ormai sinonimo di passione e talento.
Scozia & Galles – Nessun soprannome ufficiale
Le squadre femminili di Scozia e Galles non hanno ancora adottato un soprannome ufficiale. Tuttavia, il dibattito è aperto: molti tifosi propongono nomi come “Thistles” per la Scozia (riferimento al cardo, simbolo nazionale) e “Red Dragons” per il Galles (in onore del drago rosso della bandiera). Chissà se il 2025 porterà anche un’identità più definita.
Pool C – Cultura, natura e simboli potenti
Giappone – Sakura
“Sakura” significa fiori di ciliegio, simbolo iconico della cultura giapponese. Rappresentano la bellezza effimera, la rinascita e la resilienza. Il nome è perfetto per una squadra che unisce grazia e determinazione, e che porta in campo l’eleganza della tradizione nipponica.
Nuova Zelanda – Black Ferns
Le “Black Ferns” sono una delle squadre più titolate al mondo. Il nome unisce il colore nero della maglia (simbolo della Nuova Zelanda) alla felce nera, pianta endemica e simbolo nazionale. La felce rappresenta crescita, forza e connessione con la terra. Il soprannome è diventato un’icona globale del rugby femminile.
Spagna – Leonas
“Leonas” significa leonesse, e richiama il leone presente nello stemma reale spagnolo. È un nome che trasmette fierezza, coraggio e spirito combattivo. Le Leonas stanno guadagnando sempre più visibilità, e il soprannome è diventato un grido di battaglia per le tifose e i tifosi.
Irlanda – Nessun soprannome ufficiale
La squadra femminile irlandese non ha ancora un soprannome riconosciuto. Alcuni propongono “Shamrocks” (trifogli), altri “Girls in Green”o "Green Flames". Ma per ora, l’identità si costruisce sul campo, con una squadra giovane e in crescita.
Pool D – Miti, colori e orgoglio nazionale
Brasile – Yaras
Le “Yaras” prendono il nome da una figura mitologica della cultura Tupi-Guarani: una sirena amazzonica, bella e potente, che incanta e domina le acque. Il soprannome è un tributo alla forza femminile e alla ricchezza culturale del Brasile. È anche un modo per distinguersi nel panorama rugbistico internazionale.
Francia – Les Bleues
“Les Bleues” è il soprannome condiviso da molte squadre femminili francesi. Il blu è il colore della monarchia, della rivoluzione e dell’identità nazionale. È un nome semplice ma potente, che unisce tradizione e modernità, e che rappresenta l’eleganza e la grinta delle giocatrici francesi.
Italia – Azzurre
Le “Azzurre” portano il colore blu Savoia, eredità della monarchia italiana, che è diventato il simbolo dello sport nazionale. Il soprannome è condiviso con molte altre discipline, ma nel rugby assume un significato speciale: determinazione, crescita e orgoglio. Le Azzurre stanno scrivendo una nuova pagina della storia del rugby italiano.
Sudafrica – Springbok Women’s
Lo “Springbok” è l’antilope simbolo del Sudafrica, presente nello stemma della squadra maschile fin dal 1906. Le donne condividono questo nome, ma stanno costruendo una propria identità, fatta di resilienza, inclusione e voglia di emergere. Il rugby femminile sudafricano è in piena espansione, e il soprannome è un ponte tra passato e futuro.
Oltre il nome: un’identità che si costruisce sul campo. Questi soprannomi non sono solo etichette: sono storie, simboli, visioni. Ogni squadra porta in campo non solo il talento, ma anche la cultura e l’orgoglio del proprio Paese. La Rugby World Cup Femminile 2025 è una celebrazione di tutto questo. E quando le giocatrici scendono in campo, lo fanno con un nome che parla per loro.
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