Il rugby femminile sta vivendo il suo momento d’oro. La Coppa del Mondo 2025 in Inghilterra ha registrato il tutto esaurito, con tifosi entusiasti e un livello di gioco che ha superato ogni aspettativa. Mentre il torneo entra nella fase a eliminazione diretta, è tempo di dare uno sguardo alle protagoniste che hanno incantato nella fase a gironi.
Jorja Miller – Nuova Zelanda
Jorja Miller è una di quelle giocatrici che sembrano nate per i grandi palcoscenici. Con quattro mete, otto clean break e una presenza costante nei breakdown, la neozelandese ha dimostrato una versatilità impressionante. Cresciuta nel rugby Sevens, ha portato quella rapidità e visione nel XV, diventando una minaccia costante sia in campo aperto che nelle fasi statiche. Il suo stile è elettrico, imprevedibile, e assolutamente dominante.
Caitlyn Halse – Australia
A soli 18 anni, Caitlyn Halse ha già conquistato il cuore degli appassionati. Soprannominata “The Kid”, ha mostrato una maturità tecnica e mentale sorprendente. Contro Samoa ha brillato, ma è stato contro gli Stati Uniti che ha davvero lasciato il segno: due mete e due assist, in una prestazione da veterana. La sua capacità di leggere il gioco e creare spazi è da manuale. Affiancata da compagne come Piper Duck e Kaitlan Leaney, Halse è il volto del futuro del rugby australiano.
Emily Tuttosi – Canada
La tallonatrice di Exeter ha dominato in ogni aspetto del gioco. Emily Tuttosi non è solo una finalizzatrice (con diverse mete all’attivo), ma anche una leader silenziosa nelle fasi statiche. La sua precisione nei lanci in touche e la forza nei raggruppamenti hanno reso il Canada una delle squadre più temute. Insieme a DaLeaka Menin e McKinley Hunt, forma una prima linea che può competere con qualsiasi avversaria.
Sophie de Goede – Canada
Sophie de Goede è il prototipo dell’atleta moderna: potente, tecnica e strategica. Ha giocato sia come terza che seconda linea, dimostrando una padronanza assoluta del gioco. Ma ciò che la rende unica è la sua abilità al piede: una seconda linea che calcia con la precisione di un mediano, come non si vedeva dai tempi di John Eales. De Goede è il cuore pulsante del Canada, capace di influenzare ogni fase del gioco.
Freda Tafuna – USA
Silenziosa fuori dal campo, devastante dentro. Freda Tafuna ha segnato sei mete in due settimane, ma il suo contributo va oltre i numeri. È una seconda linea che lavora instancabilmente in attacco e in difesa, portando fisicità e intelligenza tattica. In un torneo dove Hope Rogers e Ilona Maher erano le attese protagoniste, Tafuna ha rubato la scena con prestazioni da fuoriclasse.
Braxton Sorensen-McGee – Nuova Zelanda
A 18 anni, Braxton Sorensen-McGee è già una star. Ala esplosiva, ha segnato sei mete, guadagnato 338 metri e realizzato dieci rotture di linea. La sua velocità è impressionante, ma è la sua capacità di leggere le difese e trovare varchi che la rende speciale. Se le Black Ferns vinceranno il titolo, Sorensen-McGee potrebbe legittimamente puntare al premio di World Player of the Year.
Julia Schell – Canada
Julia Schell ha scritto la storia contro le Fiji, diventando la seconda giocatrice (uomo o donna) a segnare sei mete in una sola partita. Ala potente e precisa, ha mostrato una capacità di finalizzazione fuori dal comune. Anche se le settimane successive sono state più tranquille, resta una pedina fondamentale per il Canada nei quarti contro l’Australia.
Jess Breach – Inghilterra
Jess Breach ha festeggiato la sua 50esima presenza con una meta contro l’Australia, dopo aver già fatto a pezzi USA e Samoa. Ala veloce e intelligente, ha una capacità innata di trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Con Ellie Kildunne fuori per infortunio, Breach dovrà assumersi ancora più responsabilità nella fase finale.
Francesca McGhie – La ballerina diventata ala
Ex ballerina, oggi ala devastante: Francesca McGhie ha segnato sei mete in tre partite e guadagnato oltre 300 metri. La sua eleganza nei movimenti si traduce in agilità e rapidità sul campo. È una delle rivelazioni del torneo, e la Scozia può contare su di lei per costruire il futuro.
Aseze Hele – Sudafrica
A 30 anni, Hele è il cuore pulsante delle Springbok. Con la sua potenza ha trascinato il Sudafrica alla prima fase a eliminazione diretta della sua storia. Capace di abbattere difensori come birilli, è anche una leader emotiva. Accanto a lei, Nadine Roos ha brillato come mediana di mischia, confermando il Sudafrica come la sorpresa del torneo.
Pauline Bourdon-Sansus – Francia
Dopo una squalifica iniziale, Pauline Bourdon-Sansus è tornata in campo con il fuoco negli occhi. Ha guidato la Francia con classe e determinazione, segnando e creando gioco con una visione da regista. Recentemente diventata madre insieme alla moglie Laure Sansus, ha dimostrato che si può conciliare vita personale e prestazioni da top player.
Eve Higgins – Irlanda
Eve Higgins è una delle stelle dei Sevens che ha portato il suo talento nel XV. Centro creativo e dinamico, ha brillato contro il Giappone e tenuto testa alla Nuova Zelanda. La sua capacità di rompere le linee e creare gioco sarà fondamentale contro la Francia nei quarti.
In conclusione la Coppa del Mondo 2025 non è solo una competizione: è una celebrazione del talento femminile, della passione e della crescita di uno sport che merita sempre più visibilità. Queste 12 giocatrici non stanno solo giocando: stanno ispirando una generazione.
Posta un commento