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L'angolo del coach: l'Inghilterra e l'uso delle giocatrici di mischia nello spazio

Più di 25 mete segnate  per l'Inghilterra nelle prime tre giornate della Coppa del Mondo e nonostante ancora la perfezione non sia stata raggiunta, il gioco delle Red Roses presenta sempre degli spunti molto interessanti. Oggi e nei prossimi giorni vi mostreremo alcuni modi diversi con i quali l'Inghilterra ha mosso le sue giocatrici e messo in difficoltà le avversarie, in questo caso l'Italia nel match giocato qualche giorno fa.

La sequenza che ci apprestiamo ad analizzare arriva circa a metà del 1° tempo della partita tra Inghilterra ed Italia, con un equilibrio nel gioco e nel punteggio non ancora rotto. Tutto inizia con il pilone Rochelle Clark che si appresta a ricevere un passaggio dal mediano di mischia Natasha Hunt dopo un punto d'incontro, per essere usata come 1a ball-carrier.

Le tre giocatrici di mischia dell'Inghilterra che formano la cellula d'attacco: Izzy Noel-Smith, Alex Matthews e Marlie Packer, sono tre 3e linee, mentre di fronte a loro la linea difensiva italiana è formata da Marta Ferrari (1), Lucia Gai (3) e Melissa Bettoni (2), tre giocatrici di 1a linea. Questa situazione ad ogni livello di rugby può essere identificata come una chiara situazione di mismatch.


Quando Rochelle Clark riceve la palla e va a contatto, Izzy Noel-Smith, accellera cambiando l'angolo di corsa verso l'interno, per dare sostegno e risolvere in maniera efficace l'eventuale breakdown.


Questo lascia due delle più pericolose ball-carrier inglesi (Alex Matthews e Marlie Packer) al centro del campo. Esse si posizionano quindi a lato dell'apertura (Amber Reed), che si appresta a ricevere un passaggio veloce dalla Hunt. 


Anche se la linea difensiva italiana inizialmente sembra ben organizzata, essa diventa rapidamente disordinata. Si evidenzia immediatamente un problema nella salita che appare individuale ed a a velocità diverse.
Matthews e Packer offrono alla Reed due opzioni, usando la classica forma a cucchiaio” con una giocatrice interna ed una esterna con una linea di corsa allargata. Possono quindi essere usate ben due ricevitrici: Matthews (A) o Packer (B).

Quello che accade successivamente ve lo mostriamo con una clip (rallentata a metà velocità per una maggiore chiarezza).


Se esaminiamo bene questo offload ed il line-break, ci sono molte competenze sottili nel gioco che vengono evidenziate.
  1. dopo aver preso la palla dalla Reed, la Matthews cambia l'angolo di corsa all'interno, attaccando lo spazio nel quale le giocatrici più lente dell'Italia non si sono ancora organizzate efficacemente per difendere.
  2. La Packer si muove di conseguenza e controlla la sua corsa, trasformandosi da potenziale ricevitrice per la Reed, a primo sostegno per la Matthews.

La linea di corsa della Matthews (e la rapidità con cui la attua) fa si che tre giocatrici in difesa siano assorbite. La Packer arriva a supportare immediatamente, cambiando l'angolo di corsa verso l'interno. Veronica Schiavon colta di sorpresa reagisce in ritardo. Nello stesso momento, il centro inglese Rachael Burford arriva in sostegno seguendo la linea di corsa della Packer e la tallonatrice Amy Cokayne si muove per anticipare la fase successiva.


La Packer accellera superando una Schiavon completamente colta di sorpresa, e riceve il passaggio dalla Matthews.


Il pallone viene immediatamente spostato (in corsa, quindi grande competenza nella gestione) sul braccio destro, in modo da poter usare il sinistro per difendersi da chi difende all'interno.


Quando la Packer viene (finalmente) placcata a pochi metri dalla linea di meta, la Burford è immediatamente in grado di dare sostegno ed intervenire nella ruck con il giusto tempismo e la giusta tecnica.


La Hunt può così giocare rapidamente il pallone per la Reed. Dal lato chiuso arriva l'ala Amy Wilson Hardy, subito già pronta per giocare il pallone al largo, mentre la Cokayne e la 2a linea Tamara Taylor hanno già raggiunto il canale dei 15 metri. Il sostegno portato dalle giocatrici inglesi sia per la sua rapidità che per la sua efficacia è semplicemente mostruoso.
 

Con la difesa italiana oramai assorbita un semplice passaggio al largo della Reed permette alla Cokayne di segnare in tutta tranquillità.

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