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Valentina Cavina: non smettiamo ora... Il rugby potremmo non ritrovarlo più!

Mi chiamo Valentina Cavina e gioco a rugby nel CUS Genova Rugby come tutti sapete e mi occupo anche del settore femminile. Voglio spendere due parole su quest'anno che si presta ad iniziare, l'anno del covid! 
 
 
 
Quest'anno è un casino da tutti i punti di vista:
  • Per chi lavora, ancor peggio se in proprio, giocare a rugby diventa una scelta estrema (della serie mi butto dal terzo piano e uso un sacchetto come paracadute);
  • Per chi è giovane e vive in casa e ha magari i nonni che abitano insieme a lui, giocare a rugby diventa una scelta a tratti irresponsabile perché le famiglie hanno paura e pensano che lo sport non sia una cosa essenziale.

Quando mi telefonano e mi sollevano questi dubbi come posso controbattere??

Ma una cosa la voglio dire, lo sport è essenziale !

Lo sport, soprattutto se praticato all'aperto, TEMPRA e sicuramente aumenta le difese immunitarie ci si allena con il sole, con la pioggia, mi è capitato di giocare anche sotto la neve... 

Chi fa sport seriamente e tiene alle proprie prestazioni sicuramente fa una DIETA BILANCIATA e SANA e questo fa sì che, in linea di massima, si ha tutto l'occorrente dentro di sé per non ammalarsi al primo soffio di vento...
Chi fa sport per tre giorni a settimana è sicuramente al campo costretto a rispettare regole rigide per potersi allenare, e il sabato sicuramente non esce perché la domenica c’è la partita... Mi verrebbe da dire che già questo aiuta in questa guerra contro il Covid. 
 
Poi noi rugbisti siamo responsabili se non altro perché la distanza dai campi ci distrugge e se ci venisse detto di indossare le tute aerospaziali in un attimo le strade si riempirebbero di astronauti ovali pur di giocare ...
Ma torniamo ad essere seri. Il Covid fa paura non c’è niente da dire, fa paura a tutti ed è una paura giusta... Ma ci sono tante cose nella vita che fanno paura, e non per questo ci si deve arrendere.
 
Soprattutto noi, donne di rugby, dove nelle nostre squadre e sempre tutto corto, pochi numeri pochi soldi poca visibilità, se smettiamo ora molte società non avranno più una femminile, le basi su cui posiamo non sono ancora forti e quindi per far crollare tutto basta veramente poco! 
 
Aiutiamoci, come facciamo in campo, a creare ambienti sicuri nel rispetto delle regole, siamo scrupolose così da far sentire sicuro chi ha più paura o chi ha situazioni più difficili da gestire ma non smettiamo di venire al campo.
E ora mi direte ci sono cose più importanti del “campo da rugby” ma questo è il modo in cui io affronto il Covid non smetto di andare al campo tanto quanto non smetto di andare al bar a fare colazione o dal parrucchiere perché sono tutte cose da cui, se oggi scappiamo, domani c’è il rischio che non ritroviamo più. 
 
E tornando all'inizio del mio post, lo sport è essenziale, ma è essenziale soprattutto non arrendersi responsabilmente, e questa cosa del non darsi per vinti noi rugbisti la conosciamo bene quindi usiamola anche in questo momento difficile. Non smettiamo ora!



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