Intervista a Serena Settembri: la vita a Bristol, la stagione delle Bears in Allianz15s ed uno sguardo all'Italia
Visto che il campionato si รจ fermato per due settimane anche in Inghilterra, per l'alto numero di contagi, ne abbiamo approfittato per fare due chiacchiere con Serena Settembri, unica giocatrice italiana al momento in Allianz15s. Da quattro anni a Bristol, l'azzurra nel beach rugby, ci ha raccontato alcune cose interessanti sulla sua squadra e sul campionato inglese, con uno sguardo anche alla nazionale ed a quello che succede da noi.
Buongiorno Serena, iniziamo la nostra chiacchierata con una domanda di carattere generale: la situazione in Inghilterra non รจ semplice (come in Italia del resto), il campionato รจ appena stato sospeso per almeno due settimane. Come stai vivendo questo momento?
La situazione in Inghilterra purtroppo รจ sempre stata piรน critica rispetto a quella italiana. Non รจ facile vivere questa pandemia lontani da casa e letteralmente chiusi fuori dal proprio Paese! Fortunatamente ho sempre avuto il rugby visto che noi siamo considerate squadra di รlite giocando in Premier, ma come ben sai, ci hanno permesso di giocare con diverse modifiche al regolamento di gioco. Ora siamo in pausa per due settimane, in cui ci alleneremo senza contatto in previsione di giocare la prossima partita per il primo weekend di Febbraio. Ovviamente perรฒ รจ molto fluida la situazione, potrebbe cambiare ancora.
Da quanto dice la RFU dovreste (condizionale d’obbligo) tornare a giocare a fine mese, come stanno le Bears in questo momento?
Come squadra stiamo cercando di vivere questo periodo senza metterci troppa pressione addosso e soprattutto troppa pressione sui risultati. Purtroppo abbiamo perso alcune partite per poca attenzione nostra ai dettagli e alcune scelte di gioco sbagliate, ma questo non ci ha fatto demoralizzare. Stiamo lavorando tanto, sotto tutti i punti di vista, fisico, mentale, attitudinale e tecnico.
Ti abbiamo vista spesso in campo (nelle dirette streaming trasmesse dalla RFU), segnando anche una bella meta contro Wasps. Puoi tracciare fin qui, un bilancio sulla tua esperienza inglese: metodologie d’allenamento, preparazione e altro?
Il mio bilancio dopo 4 stagioni a Bristol รจ piuttosto positivo per me. Ho giocato in diverse posizioni, fatto tanta esperienza, imparato a giocare in un campionato totalmente nuovo, con un tipo di gioco molto diverso da quello che si fa in Italia! Sono molto contenta di quello che sono riuscita a raggiungere soprattutto in questa stagione (fino ad ora). Ho ricominciato a giocare mediano di mischia e mi piace molto come il nostro preparatore e allenatore dei mediani ci prepara per ogni partita. Facciamo molta tecnica, in palestra ed in campo, e vedere di essere selezionata per le partite, preferita ad altri mediani anche con piรน esperienza di me, mi rende molto orgogliosa.
Cosa ti aspetti, in prospettiva di fine stagione, per te e per la squadra in questo anno di Premiership? Quali sono i tuoi obiettivi personali e quelli del club?
Per noi questa stagione รจ un punto zero, un momento di ripartenza diciamo. Ci sono stati cambiamenti sia per quanto riguarda lo staff tecnico, che manageriale, ma anche in campo a livello tattico!! Sapevamo che questa non sarebbe stata la nostra stagione migliore, ma come ho detto prima, stiamo lavorando tanto e crescendo come squadra. Il nostro obiettivo รจ arrivare tra le prime 4 in classifica la prossima stagione!
Si parla spesso molto di professionismo nel rugby femminile, รจ di questi giorni il rinvio del Sei Nazioni, motivato dal non professionismo di gran parte delle giocatrici con tutti i problemi ad esso connessi. Ci spieghi meglio come funziona in Inghilterra?
Il professionismo in Inghilterra รจ molto semplice in realtร ! Le giocatrici sotto contratto con le proprie nazionali vengono pagate direttamente dalle federazioni, mentre ogni club fa quello che puรฒ! Per esempio Bristol purtroppo non ha le stesse possibilitร economiche di una squadra come Harlequins (per citarne una) che si puรฒ permettere di dare alloggio o pagare le proprie giocatrici. Perรฒ quello che ho notato da quando sono qui, รจ che le cose si stanno muovendo verso la direzione di professionismo totale e anche molto velocemente.
Tu manchi dall'Italia da un po’, ma so che leggi spesso Ladies Rugby Club e segui quanto accade qui, come vedi il nostro movimento dall'esterno?
Leggo spesso le notizie della pagina, ma non vivo il campionato italiano da tanto ormai. La percezione che ho dall'esterno รจ che prima del Covid il movimento sembrava in crescita, dimostrato anche dal nuovo aspetto dei gironi. Si contavano un discreto numero di giocatrici e di nuove squadre, anche al sud! Penso purtroppo che il Covid abbia dimostrato quanto in realtร il movimento femminile in Italia sia a corto di risorse.
La nazionale sta attraversando un momento complicato: Sei Nazioni rimandato, qualificazioni mondiali da giocarsi non si sa quando, in mezzo anche un costante e graduale rinnovamento con tanti volti nuovi agli ultimi raduni. Come sarร il 2021 della Azzurre secondo te?
Spero da italiana e tifosa, che il 2021 delle Azzurre sia vincente! La situazione non รจ delle migliori purtroppo, ma mi ha fatto piacere vedere come la federazione sia riuscita ad organizzare diversi raduni con nuovi volti. Ovviamente mi preoccupa il fatto che le giocatrici di Inghilterra e Galles per esempio abbiano avuto la possibilitร di giocare il proprio campionato, anche durante il Covid, mentre le nostre italiane no. Penso che questo sarร un fattore molto importante sotto il punti di vista fisico e mentale per approcciare partite di tale importanza come la qualifica ai mondiali! Incrociamo le dita!
Uno degli argomenti su quali si dibatte moltissimo ultimamente รจ il calo del numero delle giocatrici e la difficoltร che i club incontrano nel reclutamento delle ragazze. Come funziona il reclutamento in Inghilterra? Ci sono ricette che si potrebbero copiare qui in Italia secondo te?
Per quanto riguarda la Premier il reclutamento passa quasi totalmente da universitร e college, o se se ne ha la possibilitร , dall'ingaggio di giocatrici internazionali. Ad un livello minore, diciamo piรน locale, comunque si attinge molto dalle scuole. Quello che si nota subito รจ una diversa attitudine alla cultura del rugby in Inghilterra. Ci sono campi da rugby ovunque e a nessun genitore sembrerebbe strano se la figlia volesse proprio giocare a rugby!
Hai la bacchetta magica e puoi fare una “sola” cosa per migliorare il movimento femminile in Italia, cosa fai?
Sembrerร venale forse, ma se potessi io aiuterei economicamente i club per investire di piรน sulle proprie atlete ed sul loro benessere! Questo perchรฉ secondo me ancora viene molto sottovalutata in Italia la differenza tra una giocatrice che puรฒ vivere di Rugby e un’altra che ha un lavoro full time. Per fare rugby ad alto livello come facciamo qui, con tutti gli allenamenti (che sono tanti), tutte le nuove tattiche e movimenti da imparare, analisi delle partite nelle pause pranzo, ci vogliono investimenti consistenti sui club e sulle giocatrici. Penso che spesso questo non venga compreso abbastanza!
Chiudiamo con un sorriso, raccontaci un aneddoto di spogliatoio...
Mi sono ricordata la prima volta che abbiamo vinto e noi dopo ogni vittoria cantiamo “blackbird”, di cui io non sapevo neanche una parola (inglese zero!!). Ovviamente me l’hanno fatta studiare a memoria e me l’hanno fatta cantare davanti a tutti prima di iniziare allenamento, ne venne fuori una versione super maccheronica!
Grazie Serena รจ stato un vero piacere, speriamo di poterti rivedere presto in campo con le tue Bears.
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