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Una fotografia sulla comunità degli appassionati italiani di rugby femminile

Un paio di settimane fa abbiamo lanciato un sondaggio attraverso la nostra pagina Facebook, per capire se e come possiamo migliorare il nostro “servizio” alla comunità del rugby femminile in Italia (ma non solo). Ne è venuta fuori una fotografia interessante, con circa 400 risposte, che forse non sono tantissime ma contribuiscono a darci un’idea di quello che è e di quello che vuole questa comunità, virtuale o meno che sia. Dati che ci fanno capire molte cose e non tutti come potevamo immaginare sono positivi. Ma andiamo con ordine.

Abbiamo scoperto che il 69% dei nostri appassionati, oltre a seguire le Azzurre, segue e sostiene anche un’altra nazionale femminile e che (come forse era logico aspettarsi), le preferenze vanno alla Nuova Zelanda, che assomma il 32% delle preferenze. Sul podio vanno anche l’Inghilterra e sorprendentemente la Scozia a pari merito nonostante, di fatto, le Dark Blues siano state spesso le rivali delle Azzurre nella corsa mondiale (2015, 2016 e 2021). Entrambe hanno raccolto il 29% delle preferenze. Briciole per le altre nazionali, con Francia e Irlanda che si attestano al 17% e Australia al 14% (era possibile una scelta multipla).

Ci siamo poi interessati del campionato italiano e di quelli stranieri, rilevando che il 98% dei nostri lettori segue la Serie A ed abbiamo anche chiesto a quel 2% che non lo fa di spiegarci il perché. Le risposte sono piuttosto interessanti, visto che più o meno concordano tutti sul fatto che manca una copertura adeguata e che le pagine web ed i canali social della FIR e delle squadre lascino un po’ a desiderare, con pochi contenuti, spesso presentati in maniera da essere poco interessanti e graficamente poco accattivanti. Qualcosa su cui dovremmo riflettere: che sia necessaria una comunicazione di qualità pur con i limitati mezzi a disposizione, non è certo una novità dell’ultima ora.

Abbiamo anche chiesto quali sono le squadre più seguite sui social, cercando di capire quali sono quelle che vantano più tifosi “virtuali”. Anche qui qualche piccola sorpresa c’è. Se la squadra più seguita e più tifata in assoluto è Villorba con il 29% delle preferenze ed il Valsugana segue con il 25% delle preferenze (e non ci aspettavamo niente di diverso), sul gradino più basso del podio salgono Le Puma Bisenzio con il 24%. Subito dietro a pari merito Colorno, Capitolina e Calvisano tutte con il 13% delle preferenze. Anche in questo caso era possibile effettuare una scelta multipla.

Per quanto riguarda invece i campionati stranieri invece onestamente ci aspettavamo un po’ più di seguito. Solo il 17% dei nostri lettori ha manifestato un qualche interesse per il rugby di club internazionale, con l’attenzione quasi completamente concentrata sulla Premiership inglese (65%) e sull’Elite 1 francese (53%), con le giocatrici italiane che militano nel campionato transalpino a fare da traino più che la qualità del gioco o il livello del campionato, che invece sono determinanti per chi segue il campionato inglese. Poco altro viene seguito, anche a causa di una disponibilità più limitata nel reperire le partite. La Farah Palmer Cup, il campionato neozelandese, è l’unico oltre ai due già citati ad avere un minimo di followers (17%), mentre per il campionato irlandese e spagnolo, c’è a malapena un 5% di persone che conosce o segue. Zero assoluto l’interesse per i campionati australiano e americano, nonostante per quest’ultimo ci sia buona disponibilità di partite su YouTube.

Tra coloro che seguono i campionati stranieri, le preferenze sul tifo si concentrano sulle Harlequins, che assommano il 50% del supporto tra gli appassionati italiani. Ci sono anche tifosi di Bristol Bears, Gloucester-Hartpury e Wasps, mentre per il campionato francese la quasi totalità delle preferenze tra i nostri lettori va allo Stade Rennais, dove militano le Azzurre Bettoni e Arrighetti. Al contrario di quello che ci aspettavamo su 220 risposte nessuna preferenza è andata al Romagnat, campionessa di Francia in carica, squadra nella quale militano altre Azzurre come Tounesi e Sgorbini.

Una parte molto importante per noi è stata quella riguardante il mondo dello streaming e l’interesse che le partite di rugby femminile sia a livello internazionale, sia a livello di club, riescono a suscitare. Il 79% dei nostri lettori guarda (quando sono reperibili gratuitamente), le partite in streaming ed è un dato interessante, soprattutto se cerchiamo di capire perchè c’è un consistente 21% che invece pur giocando (si parla di giocatrici attive) o da semplice appassionato/a, il rugby femminile non lo guarda. Tra le giocatrici sono molte quelle che affermano di preferire il rugby maschile, un po’ per il fatto che sia più facile avere accesso ai match, sia per il fatto che lo streaming è ancora una modalità di visione che non ha fatto breccia (soprattutto nelle ragazze) e quindi non essendo quasi mai disponibile in tv il rugby femminile rimane al di fuori dei loro orizzonti. 

Ci lasciano invece molto più perplessi coloro che affermano che il livello del rugby femminile sia ancora troppo basso per essere interessante e che il rugby maschile sia più “divertente” da vedere, questo specialmente se arriva da coloro che il rugby femminile lo giocano attivamente. Tra coloro che assistono abitualmente alle partite in streaming (YouTube o canali social), l’interesse è equamente ripartito tra rugby internazionale (Sei Nazioni, qualificazioni mondiali ecc.) e rugby di club (quasi esclusivamente Premiership Inglese).

Abbiamo anche chiesto ai nostri lettori e lettrici se, qualora fossero disponibili, le partite delle nostre squadre di Serie A loro le guarderebbero. Il 77% ha risposto di si ed un è un dato abbastanza confortante, pochissimi i no (2%), mentre il 21% ha affermato che guarderebbe solamente le partite della propria squadra o di quella per cui fa il tifo, percentuale questa che dovrebbe far riflettere i club. Produrre una partita costa, ma forse è anche un modo per veicolare il club e forse suscitare un minimo di interesse nei confronti del nostro campionato.

Abbiamo anche cercato di capire se c’è un minimo di conoscenza delle giocatrici Azzurre e internazionali e se come accade ultimamente per il calcio femminile, le nostre superstar ovali riescono ad avere un seguito mediatico da parte dei nostri appassionati, soprattutto via social. Se per le Azzurre la totalità delle preferenze vanno a Manuela Furlan, Sara Barattin, Giada Franco, Maria Magatti e Isabella Locatelli, per le giocatrici internazionali i nomi conosciuti e/o seguiti sono pochissimi. Emily Scarratt (Ing) è la più seguita, ma hanno un minimo di seguito anche Patricia Garcia (Spa), Sarah Bern (Ing), Helen Nelson (Sco), Vicky Fletwood (Ing), Pauline Bourdon (Fra), Portia Woodman (NZL) e Charlotte Caslick (Aus). Come si vede principalmente Inghilterra, mentre canadesi, americane, gallesi ed irlandesi sono praticamente sconosciute, o non sono interessanti da seguire. 

I canali preferiti per seguire il mondo del rugby femminile sono Facebook (77%), siti web (58%) e Instagram (40%). Twitter e Tik Tok, che invece sono gettonatissimi all’estero, in Europa il primo, negli USA il secondo, qui da noi invece non sono praticamente utilizzati.

Chiudiamo con un ringraziamento, perché su un totale di 5 abbiamo ottenuto un gradimento molto alto, con una media di 4,2 per quello che facciamo e come lo facciamo e questo ci rende veramente felici. Ci sono arrivati ottimi suggerimenti che cercheremo di utilizzare nei limiti del possibile, visto che purtroppo tempo e risorse sono limitati. Speriamo di aver fotografato pur in piccolo in maniera efficace il nostro mondo ovale femminile, stimolando alcune riflessioni, che specialmente quando si parla di visibilità e comunicazione crediamo sia assolutamente necessario fare.

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