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United Rugby Championship: ci sarà il torneo femminile, partito lo studio di fattibilità

Martin Anayi, CEO dello United Rugby Championship ha annunciato che il board sta esplorando fattivamente la possibilità di creare una competizione femminile. 


E se discussioni e pianificazione sono ancora in una fase molto precoce, l'amministratore delegato afferma che lo sviluppo del torneo femminile è la priorità per la lega. Un URC femminile, con le squadre dei migliori club di Irlanda, Galles, Scozia, Italia, Sud Africa e forse Stati Uniti e Canada, c'è molto in discussione in questo momento.

In questo 2022, il Sei Nazioni femminile ha evidenziato, e non per la prima volta, che Francia e Inghilterra si stanno allontanando sempre più dalle altre squadre ed è in qualche modo necessario correre ai ripari. La Welsh Rugby Union si è mossa per affrontare questo problema offrendo contratti a pagamento a 12 delle sue giocatrici di punta, ed i risultati si sono visti fin da subito. Anche l'Italia si è mossa nella stessa direzione.

Galles, Italia, Scozia e Irlanda sono però tutte ostacolate dalla mancanza di una valida competizione per club che metta di fronte le migliori giocatrici e duri per più di qualche settimana. All'inizio di quest'anno, l'amministratore delegato di World Rugby Alan Gilpin ha dichiarato a House of Rugby che Inghilterra e Francia erano in vantaggio, in parte, a causa dei loro campionati nazionali che sono di alta qualità ed ha poi aggiunto: "Forse va bene se le migliori giocatrici irlandesi, gallesi e americane giocano in quei campionati, per un breve periodo di tempo, per costruire la propria competitività. Ma ovviamente, nel tempo, devono esserci le migliori giocatrici irlandesi che giocano dove irlandesi le ragazze possono vederle ed essere ispirate".

La star irlandese Stacey Flood ha parlato con entusiasmo delle province, che potrebbero competere in una Women's Champions Cup, contro le migliori squadre di club di tutta Europa: "Immaginate cosa potrebbe fare per il rugby femminile in tutto il mondo una cosa del genere, per non parlare della sola Irlanda. Sarebbe una cosa enorme con cui andare avanti e, si spera davvero che un giorno accada".

Durante la conversazione con i media, questa mattina, Anayi ha detto che la giornata che vedrà la nascita del torneo femminile è più vicina di quanto molti potrebbero pensare. Quando l'inviato di SportsJOE ha chiesto all'amministratore delegato della prospettiva di un URC femminile lui ha risposto: "Dovremmo avere una competizione femminile. Certo dobbiamo capire come fare. Abbiamo svolto molto lavoro di recente, chiedendo ai nostri club e federazioni in proposito. Perché, ovviamente, non paghiamo i contratti centrali. Siamo un organizzatore di tornei. Promuoviamo e commercializziamo le partite, ma non siamo noi a pagare i giocatori e le giocatrici. Quello che è veramente importante qui è vedere cosa stanno facendo le Federazioni che sono affiliate a noi in questo momento, qual è il loro piano e come possiamo aiutarle a creare un ambiente migliore e professionale, come stanno facendo in Inghilterra con l'Allianz Premier 15s. Stiamo parlando anche di questo con World Rugby, perché hanno la loro competizione il Women's 15s [WXV] e ne stiamo anche parlando con Ben Morrell ed il board del Sei Nazioni, perché il Sei Nazioni femminile è davvero in via di sviluppo, e lo adoriamo".

Come potrebbe essere strutturato un URC femminile? Anayi afferma che l'URC ha osservato attentamente come sono andate le altre competizioni di rugby femminile, negli ultimi anni, e afferma che c'è "sicuramente una volontà" di avviare un campionato che includa tutte le Federazioni che compongono il Board: "Pensiamo - e penso che questo sia abbastanza diffuso, ora - che l'URC possa essere una parte fondamentale nel modo in cui il Sei Nazioni femminile può diventare ancora più grande e più forte. Quindi, stiamo solo cercando di capire come fare. Dovranno essere 16 squadre? Probabilmente no. Se guardiamo al Women's Super Rugby e non sono tutte le squadre. Se guardiamo al Women's NRL [rugby league], non sono tutte le squadre. Dovremmo quindi farlo davvero? Sì, penso che dovremmo. Perché il gioco femminile lo merita. Abbiamo le province che giocano in Irlanda, per esempio e che sono già un'ottima base dalla quale partire. La situazione è un po' più difficile, altrove. Ma io penso che possiamo mettere insieme una competizione davvero eccezionale. Questo deve essere fatto in combinazione con ciò che le Federazioni vogliono fare ed i club vogliono ottenere. Perché ci vorrà il loro finanziamento perché questo diventi realtà."

Molti di coloro che seguono il rugby femminile saranno entusiasti di sentire parlare di una competizione per club decente in discussione, ma è importante notare come Anayi abbia menzionato il piano quinquennale quando ha fornito un'idea di quella riunione strategica dell'URC. È improbabile che una tale competizione sia in atto già per la prossima stagione, ma si spera che un torneo decente, significativo e stimolante possa essere elaborato attorno al WXV e al Women's Six Nations già a partire dal 2023/24.

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