Il girone B a detta di molti degli addetti ai lavori è quello più equilibrato di tutti, con le quattro squadre che possono puntare a passare il turno, anche se con ambizioni certamente diverse.
Canada (World Ranking: 3a)
Record dall'ultima Coppa del Mondo: G 22, V 13, P 9, F 507, S 547, Vittorie 59,09 %
Sulla scia di ottimi risultati e di due mesi trascorsi insieme come squadra, il Canada è una delle squadre di questa competizione che è assolutamente in grado di arrivare in finale, dopo esserci arrivato per la prima volta nel 2014. La mancanza di tempo nella preparazione è da sempre una sfida duratura per una squadra canadese di talento e molto fisica, ma sulla scia delle recenti vittorie su Fiji, Italia e Galles e di una buona prestazione in Nuova Zelanda all'inizio di quest'anno, la squadra di Kevin Rouet può essere tranquillamente fiduciosa di arrivare lontano. Tra le giocatrici convocate ci sono grandi atlete con alto tasso di esperienza internazionale: Olivia DeMerchant, Laura Russell, Tyson Beukeboom, Karen Paquin, Elissa Alarie e DaLeaka Menin sono tutte veterane del rugby internazionale e la capitana Sophie de Goede si è dimostrata una validissima aggiunta al backrow.
Anche se le canadesi sono apparse in buona forma nelle ultime partite, le sconfitte nell'ultimo anno contro Nuova Zelanda e Inghilterra suggeriscono che quando conta di più contro le migliori squadre, devono ancora fare il salto di qualità per giocare ad un livello più alto. Come le eterne rivali degli Stati Uniti, trarranno enorme vantaggio dal tempo passato insieme prima dell'inizio dell'evento e la partita di apertura contro il Giappone darà loro un inizio abbordabile in questo affascinante girone. Ad oggi le canadesi sono le favorite per concludere il girone in prima posizione, ma saranno seriamente testate.
USA (World Ranking: 6a)
Record dall'ultima Coppa del Mondo: G 18, V 4, P 14, F 190, S 666, Vittorie 22,22 %
Sulla carta questa è una squadra che dovrebbe essere altamente competitiva, con grandi giocatrici come Hope Rogers, Kate Zachary e Alex Kelter che nel loro ruolo sono tra le migliori al mondo e con 21 giocatrici tra le convocate che vantano una grande esperienza grazie alla loro militanza in campionati d'oltremare. La forma però non è stata sempre delle migliori negli ultimi anni, anche se questo potrebbe essere in parte dovuto al fatto che gli Stati Uniti non hanno avuto possibilità di giocare molte partite contro squadre classificate nel ranking al di sotto di loro e arrivano al mondiale in Nuova Zelanda a corto di mentalità vincente. Tutte e tre le ultime partite con il Canada, le rivali più vicine e avversarie in questo girone, si sono concluse con una sconfitta ed hanno ottenuto solo una vittoria nel recente Pacific Fours contro l'Australia. Hanno superato con grande difficoltà la Scozia nei test di avvicinamento alla Coppa del Mondo prima di essere duramente sconfitte dall'Inghilterra.
Questi risultati raccontano la storia di una squadra che ha lottato durante la pandemia per trovare coesione in gran parte a causa della mancanza di tempo insieme in America, con le giocatrici costrette a disperdersi nei club europei per accumulare tempo di gioco regolare e di qualità. Gran parte della loro preparazione è stata effettuata in blocchi separato per questo il tempo trascorso insieme prima dell'inizio della competizione sarà fondamentale. È possibile per gli Stati Uniti superare il turno in questo girone, ma è anche possibile per loro dover lottare per non essere eliminate fin da subito, cosa che se accadesse sarebbe certamente una sorpresa, ma fino ad un certo punto.
Come ha sottolineato l'allenatore Rob Cain, insieme al Canada, potrebbero essere una delle uniche squadre senza contratti professionali con la possibilità di raggiungere gli ottavi. Anche se ci aspettiamo sempre che le Eagles siano sempre tra le migliori squadre al mondo, la realtà della loro condizione attuale indica che il passaggio del turno sarà comunque considerato un buon risultato.
Italia (World Ranking: 5a)
Record dall'ultima Coppa del Mondo: G 33, V 14, N 2 S 17, F 519, S 901, Vittorie 45,45 %
La nazionale femminile italiana non è mai stata in così buona condizione come oggi. La squadra che all'inizio sembrava essere in competizione con la Scozia per il Cucchiaio di legno nel Sei Nazioni ha invece mostrato una crescita costante, soprattutto dopo l'ultima Coppa del Mondo, finendo incredibilmente seconda nel torneo del 2019 e quarta in tre degli altri quattro anni. La vittoria nel torneo di qualificazione europeo al mondiale – inaspettata da molti addetti ai lavori, nonostante le Azzurre giocassero in casa – è stata certamente un altro momento memorabile della storia del rugby italiano.
L'Italia è una squadra molto diversa dal 2017. Attualmente occupa il quinto posto nel ranking mondiale, la posizione migliore mai raggiunta, ed è un'avversaria pericolosa per tutte le rivali nel girone, che non potrà essere presa alla leggera da nessuno come ha scoperto (ancora una volta) la Francia nel loro match di preparazione finale il mese scorso a Biella, quando il risultato è stato ribaltato dalle italiani con un'impressionante prestazione nel secondo tempo.
Il problema più grande delle Azzurre rimane il numero limitato di opportunità di gioco che hanno al di fuori del Sei Nazioni. Mentre le loro 33 partite dal 2017 fanno certo invidia a molte squadre presenti ai Mondiali, tutte tranne otto si sono disputate con squadre che hanno partecipato al Sei Nazioni o al torneo di qualificazione ai Mondiali. È significativo che la loro recente partita in Canada sia stata la prima che le Azzurre hanno giocato fuori dall'Europa. Quel test di luglio - dove l' Italia ha perso 34-24 - suggerisce che le italiane potrebbero essere davvero molto competitive in questo girone, dove possono realisticamente mirare a uno dei due posti che garantiscono automaticamente il passaggio ai quarti di finale. La rosa è ricca di esperienza, con giocatrici di classe mondiale come Beatrice Rigoni e Michela Sillari e con 10 giocatrici con 40 o più presenze (guidata da Sara Barattin con 107), ma anche di giovani talenti come Vittoria Ostuni Minuzzi e Alyssa D'Incà, che hanno davvero impressionato nei test giocati recentemente.
Giappone (World Ranking: 13a)
Record dall'ultima Coppa del Mondo: G 14, V 5, N 1 S 8, F 208, S 404, Vittorie 39,29 %
Nessuna squadra tra le partecipanti ai Mondiali è stata colpita di più dal Covid del Giappone. Con le restrizioni di viaggio in Asia che hanno reso impossibile l'organizzazione di qualsiasi torneo di qualificazione, World Rugby alla fine ha dovuto piegarsi all'inevitabile e dare al Giappone, che al momento occupava la prima posizione continentale, il posto al torneo per l'Asia. Non c'è dubbio che il posto fosse meritato – il Giappone è su un altro livello nella sua regione e non perde contro avversarie asiatiche dal 2014 – ma comunque l'incertezza e la ripetuta cancellazione dei tornei non ha aiutato la preparazione delle nipponiche.
Il Giappone ha comunque passato due anni senza un test dopo la Coppa del Mondo 2017, prima di effettuare un tour in Australia ed Europa alla fine del 2019. Il Covid ha quindi imposto un altro stop di due anni alla squadra prima che le giapponesi potessero viaggiare di nuovo, nel novembre dello scorso anno, quando hanno messo a segno delle buone prestazioni contro Galles, Scozia e Irlanda. Inevitabilmente sembravano un po' arrugginite, ma sono migliorati notevolmente ad ogni partita, perdendo solo 15-12 contro l'Irlanda nell'ultima partita. A questo ha fatto seguito la vittoria della Tri-Series in Australia a maggio. Grazie all'esperienza guadagnata in Europa le nipponiche hanno sconfitto l'Australia nel test decisivo registrando la vittoria (12-10) più importante della storia del rugby femminile giapponese.
Con il rugby domestico finalmente disponibile, il Giappone ha poi recentemente ospitato il Sud Africa e l'Irlanda, pareggiando entrambe le serie, con una convincente vittoria nel secondo test contro l'Irlanda. La vittoria con l'Australia - più l'ultimo tour europeo - hanno dimostrato che il Giappone ha la capacità di battere le avversarie, con giocatrici come Seina Saito e Ayasa Otsuka che hanno dimostrato di essere di livello mondiale, ma mentre questo ha funzionato bene con una squadra australiana che non aveva esperienza di test recenti, è meno probabile che squadre più esperte ed organizzate come Stati Uniti, Canada e Italia siano superiori alle nipponiche. Avanzare oltre la fase a gironi sarà quindi un'impresa difficile per le giapponesi.
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