Dalla Coppa Italia alla Serie A: Enrico Borra ci racconta il progetto delle Erinni del CUS Milano
Sono sempre felice di raccontare le realtà del nostro campionato femminile, di conoscere giocatrici, dirigenti, strutture e progetti. Conoscere le nostre squadre credo sia un passo fondamentale per dare più visibilità al nostro campionato.
Per questo quando mi è capitata l'occasione di fare due chiacchiere con Enrico Borra, direttore sportivo del CUS Milano non me la sono la lasciata sfuggire, per farmi raccontare chi sono Le Erinni (questo il nome di battaglia delle ragazze milanesi), che saranno al via nel prossimo campionato di Serie A, nel Girone 1e sanno che non sarà facile, ma questo non le spaventa anzi. Ecco cosa mi ha raccontato Enrico, che ringrazio pubblicamente per la sua disponibilità .
Nella foto le ragazze del CUS Milano duranti gli allenamenti estivi. |
1. Ciao Enrico, grazie per aver accettato di rispondere alle mie domande. Il CUS Milano è
una bella realtà , già conosciuta in tutta Italia, grazie ai buonissimi risultati
ottenuti in Coppa Italia negli ultimi anni, come nasce la decisione
di fare il salto di categoria e passare alla Serie A?
L’idea di fare il ”grande passo” è maturata tempo fa,
soprattutto sulla spinta di Franco Diena e Lele Paganini, che da
sempre sono l’anima della sezione femminile del CUS Milano Rugby.
Loro hanno creato le basi per questa iniziativa storica per Milano e
a loro sono convinto vadano i complimenti di tutto il movimento
lombardo e nazionale. Quando sono arrivato, chiamato da Giorgio
Intoppa, era appena fallito un tentativo di creare un progetto con
Parabiago.
Sono stato quindi portato a Monza, per valutare
l’opportunità di una eventuale estensione per una ulteriore
stagione del loro tutoraggio di A e, insieme a Giorgio a Lele e a
Franco, abbiamo deciso di parlare in maniera trasparente alle nostre
ragazze delle varie opzioni sul tavolo. Loro ci hanno spinto a
prendere la decisone di imbarcarci in questa splendida avventura da
soli e devo dire che la risposta del club, dal presidente Sergio
Vicinanza a tutto il direttivo, agli sponsor Compass e Conad, è
stata semplicemente splendida.
Siamo partiti tutti insieme,
coinvolgendo anche lo staff della seniores maschile, e abbiamo
scoperto in Alessandro Pinna un elemento prezioso nella gestione
della tecnica individuale delle nostre atlete.
2. Negli anni
passati abbiamo visto che l'approccio alla Serie A non è mai facile,
soprattutto nel girone 1, che campionato vi aspetta?
Nella scelta di iscrivere la squadra al campionato di Serie A abbiamo
ovviamente valutato anche lo storico delle debuttanti, quindi siamo
tutti, staff, dirigenza e sopratutto ragazze, preparati ad un
campionato di sofferenza.
E’ chiaro però che questo è un progetto
che è stato pensato con un orizzonte di lungo periodo e per questo
pensiamo di porre già quest’anno delle buone basi per le stagioni
a venire.
3.
Programmazione: una parola che nel rugby in Italia non conoscono in
molti, quali sono i vostri obiettivi per il futuro?
Beh
in questo caso il CUS Milano ha pensato da subito al lungo periodo.
La scelta di bruciare le tappe è stata proprio motivata dalla voglia
di garantire alle nostre ragazze un futuro stabile all’interno
della nostra organizzazione, senza lanciarsi al buio in tutoraggi che
costringono gioco-forza ad affidarsi a progetti di altri.
4. Avete sempre prestato grande attenzione al settore Juniores, anche in questo caso con ottimi risultati, quali sono le difficoltà nella costruzione e gestione di una U16?
4. Avete sempre prestato grande attenzione al settore Juniores, anche in questo caso con ottimi risultati, quali sono le difficoltà nella costruzione e gestione di una U16?
Questa
è, di fatto, la risposta alla domanda precedente. Le difficoltà che
Lele Paganini, Roberto Bettinelli e Franco Diena hanno saputo
superare negli anni passati sono la nostra principale garanzia per un
futuro di successi. Abbiamo infatti uno splendido settore giovanile,
in salute e con elementi che ci consentono di guardare al futuro con
grande serenità . Credetemi, non esistono basi migliori.
5. Quest'anno è stata introdotta una nuova categoria, la U18, questo vi ha creato qualche problema? Voi la avrete?
5. Quest'anno è stata introdotta una nuova categoria, la U18, questo vi ha creato qualche problema? Voi la avrete?
Sicuramente
l’introduzione della U18 crea qualche problema a realtà come
la nostra, molto giovani ed entusiaste. Pensare di limitare
forzatamente alcuni elementi di qualità in quella categoria per noi
è davvero uno spreco ma comprendiamo come la FIR si sia fatta
promotrice di una politica di tutela che, evidentemente, mira a
sostituirsi a realtà che hanno dimostrato di avere una scarsa
attenzione per la salute delle proprie atlete. Quindi bene così.
Al
momento stiamo ancora valutando se fare l’attività come CUS
Milano, fare più squadre insieme alle società da noi tutorate o se
“marcare” l’attività con un altro soggetto.
6. Avete anche voi delle società con le quali collaborate con i progetti di tutoraggio o sarà un progetto totalmente autonomo?
6. Avete anche voi delle società con le quali collaborate con i progetti di tutoraggio o sarà un progetto totalmente autonomo?
L’80%
dell’organico della Serie A è totalmente di marca CUS ma abbiamo
come sempre il solido sostegno del Rugby Verbania a darci una grande
spinta e qualche altra novità che al momento non posso anticipare ma
che è al vaglio della FIR.
7. Raccontaci questa squadra, da quante ragazze è composta la rosa? Ci sono giocatrici straniere? Insomma chi sono le Erinni?
7. Raccontaci questa squadra, da quante ragazze è composta la rosa? Ci sono giocatrici straniere? Insomma chi sono le Erinni?
Le
Erinni sono uno straordinario gruppo di rugbiste spinte dal desiderio
di misurarsi sul più importante palcoscenico possibile in Italia. Ad
oggi abbiamo una trentina di atlete (32 per l’esattezza), visto che
al nostro gruppo storico sono state aggregate sei giocatrici di
società tutorate e atlete che abbiamo selezionato da altri club. Io
personalmente sono da sempre contrario agli organici eccessivamente
numerosi ma, data la particolarità della situazione, stiamo
valutando se allargare ulteriormente il gruppo.
8. Tre giocatrici da tenere d'occhio…
8. Tre giocatrici da tenere d'occhio…
Faccio
fatica a limitare la scelta a soli tre nomi. Abbiamo elementi di
assoluta qualità tecnica come Laura Paganini, Alice Natale e Martina
Giampaglia e quindi sarebbe facile per me limitare la lista a questi
nomi.
Nella realtà abbiamo in Alice Cassaghi, Rebecca Bettinelli e
Ingrid Della Polla tre ragazze che potrebbero seremanete crescere a
tal punto da diventare atlete di interesse nazionale e almeno
un’altra mezza dozzina di elementi con gigantesche potenzialità .
Le “nuove”, che annunceremo a breve, sono inoltre tutte di grande
qualità e tra queste almeno tre sono davvero da tenere d’occhio.
9. Avete già delle amichevoli programmate per la “pre season” ?
9. Avete già delle amichevoli programmate per la “pre season” ?
Abbiamo
deciso per una post-season accorta e concentrata sulla transizione
dal sette al quindici, affronteremo una pre-season altrettanto
attenta alle esigenze del gruppo. Incontreremo CUS Torino e Chicken e
per il resto continueremo a lavorare sul nostro gioco.
10. La riforma appena varata ha mutato profondamente il regolamento della Coppa Italia e dei campionati Juniores (ai quali parteciperete) é stato un miglioramento o un peggioramento?
10. La riforma appena varata ha mutato profondamente il regolamento della Coppa Italia e dei campionati Juniores (ai quali parteciperete) é stato un miglioramento o un peggioramento?
Non
sta a me giudicare una riforma così profonda, ma posso dire che di
certo questo è un passaggio che, se da un lato mira chiaramente
all’inclusione senza se e senza ma, con un importante occhio di
riguardo alla tutela fisica delle atlete, dall’altro è indubbio
che questo nuovo formato allontani ancor di più il rugby femminile
dallo sport che viene praticato da tutti a livello maschile.
11. Si parla di riformare in futuro anche il campionato di Serie A, voi siete d'accordo? Se si come lo cambiereste?
11. Si parla di riformare in futuro anche il campionato di Serie A, voi siete d'accordo? Se si come lo cambiereste?
Sono
davvero troppo poco “all’interno” della A Femminile per potermi
permettere considerazioni di questo tipo. E’ chiaro che un
campionato di A Nazionale, con spese aumentate per le trasferte più
lunghe, avrebbe un senso solo se accompagnato da un vero interesse
mediatico e maggiore visibilità . Altrimenti avrebbe poco senso.
12. Uno sguardo più generale, come sta il rugby femminile in Italia?
12. Uno sguardo più generale, come sta il rugby femminile in Italia?
Credo
che il nostro movimento femminile sia in salute, pur con le sue
difficoltà e contraddizioni interne. Di certo, quello che posso
affermare senza alcun dubbio e che nel Regno Unito stia aumentando
sensibilmente il rispetto per l’Italia, soprattutto per le
splendide prestazioni ottenute dalle Azzurre nel Sei Nazioni e ai
Mondiali. Anche la Seven attrae grande attenzione alll’estero.
13. Un pronostico secco, il piazzamento finale delle Erinni (da 1 a 10).
13. Un pronostico secco, il piazzamento finale delle Erinni (da 1 a 10).
Puntiamo a non
arrivare ultimi. Sarebbe un successo enorme. Ma, più in generale,
siamo focalizzati nello sviluppo di una nostra identità e di un
nostro gioco, cercando sempre di garantire alle nostre giocatrici
l’opportunità di mettersi in mostra al più alto livello
possibile.
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