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Come stanno le varie nazionali femminili dopo i test di novembre?

A meno di un anno dall'inizio della Coppa del mondo di rugby 2021, che si gioca nel 2022, in Nuova Zelanda, era scontato che ottobre e novembre fossero caratterizzati da un fitto programma di test internazionali femminili. 


Otto delle undici squadre che si sono qualificate per il torneo del prossimo anno sono scese in campo nei quattro fine settimana di novembre (9 se consideriamo anche la partita dell’Italia “A” contro l’Olanda a Colorno), da Pau a Edimburgo, via Glendale. Vediamo come sono uscite le varie squadre da questa finestra internazionale.

INGHILTERRA

È stata l'Inghilterra la grande protagonista di questa finestra di fine anno, che si è imposta nettamente in tutte e quattro le partite giocate, segnando 239 punti e subendone solo 39 e consolidando il proprio posto in cima al ranking femminile. Le prime due di queste vittorie sono arrivate contro le campionesse del mondo in carica della Nuova Zelanda, entrambe con punteggi record, il che è un ottimo segnale per le Red Roses a meno di 12 mesi dal torneo.

L'allenatore Simon Middleton è stato in grado di ruotare tutta la sua squadra nei mesi di ottobre e novembre. Solo Zoe Aldcroft e Abby Dow hanno iniziato tutte e quattro le partite mentre giocatrici del calibro di Holly Aitchison, Heather Cowell, Sadia Kabeya e Maud Muir hanno impressionato al debutto. Non sarà nemmeno sfuggito all'attenzione delle rivali nel Sei Nazioni femminile ed in Coppa Del Mondo, che l'Inghilterra ha allungato la sua serie di vittorie a 18 partite senza la giocatrice più pericolosa della squadra, Emily Scarratt.

Le parole dell’allenatore inglese Simon Middleton speigano perfettamente perché in questo momento l’Inghilterra è la squadra dominante: "Abbiamo mostrato cosa è possibile fare quando si da il giusto supporto alle ragazze, vengono fornite le risorse e metti le giocatrici nell'ambiente giusto"Zoe Aldcroft, capitana contro le USA Eagles, ha aggiunto: “Non ci fermeremo finché non saremo perfette. E siccome non diventeremo mai perfette in una partita di rugby. Non smetteremo mai di lavorare per questo”.

FRANCIA

Se le Black Ferns sono uscite a pezzi dal doppio confronto con l’Inghilterra e pensavano di poter recuperare morale e fiducia nei propri mezzi nelle partite con la Francia, hanno subito un brusco risveglio. Le padrone di casa si sono presentate in ottima forma, ottenendo un record mai raggiunto da nessuna altra squadra, Inghilterra compresa:  vincere quattro di fila contro le cinque volte campionesse del mondo.

Le Bleues si sono preparate  per la serie dei due test giocando con il Sudafrica, contro il quale hanno ottenuto una vittoria in scioltezza. A Pau e Castres le ragazze guidate da Hannick Hayraud hanno concluso il loro novembre perfetto con infliggendo due sonore sconfitte 38 - 13 e 29 - 7 alla Nuova Zelanda, davanti a una folla in estasi, mostrando un gioco spettacolare, specialmente nelle trequarti, tra le quali ha impressionato la 19enne esordiente Jacquet, che subentrata ad una vera e propria leggenda del rugby francese come Caroline Boujard, si è comportata come la più consumate delle veterane, segnando anche una meta bellissima. "Volevamo inviare un messaggio forte alle nostre avversarie per mostrare loro che devono temere anche noi", ha detto il capitano della Francia Gaëlle Hermet“Volevamo consistenza nelle nostre prestazioni. Penso che l'obiettivo sia stato raggiunto".

NUOVA ZELANDA

Le Black Ferns torneranno a casa da un tour europeo senza vittorie per la prima volta dal 2012, sia l'allenatore Glenn Moore che la capitana Les Elder hanno però insistito sul fatto che comunque nonostante le sconfitte, per la Nuova Zelanda ci siano molti motivi per essere ottimisti. Moore ha fatto esordire ben 13 giocatrici contro Inghilterra e Francia, e Elder ha affermato che l'esperienza che la squadra ha acquisito in queste quattro partite si rivelerà preziosa in vista della RWC 2021: "più le testiamo a questo livello, più sapranno cosa devono fare", ha detto Moore"È stato un enorme vantaggio comprendere qual’è il livello di dettaglio al quale dobbiamo tendere e che sarà necessario far crescere ulteriormente il livello di coaching a livello provinciale". Anche sul piano fisico le Black Ferns sono sembrate in grande difficoltà sia nei confronti dell’Inghilterra che della Francia. Per questo al ritorno in Nuova Zelanda è stato predisposto un nuovo staff specifico che avrà il compito di alzare il livello di preparazione fisica della squadra. Il futuro Super Rugby Aupiki, dovrebbe fornire poi alle giocatrici un livello di competizione più alto della Farah Palmer Cup, sul modello dell’Interpro Irlandese, resta da vedere se questo basterà per far si che la Coppa Del Mondo rimanga nelle mani della Nuova Zelanda.

IRLANDA

L'Irlanda non sarà in Nuova Zelanda e sta vivendo un periodo non facile. C’è stata una grossa polemica dopo le dichiarazioni della IRFU, che ha addossato tutta la responsabilità della mancata qualificazione alle giocatrici. In Irlanda la componente delle atlete è molto forte e le ragazze chiedono a gran voce una serie di migliorie, sopratutto a livello di campionato. Il modello vorrebbe essere quello inglese, ma la IRFU ha detto senza mezzi termini di non avere le risorse (anche perché molto viene investito sul 7s, altra cosa di cui si lamentano le giocatrici). A rendere meno amaro questo periodo sono arrivate le due vittorie con Stati Uniti e Giappone anche se in verità la 2a partita non è stata semplice ed ha evidenziato tutti i limiti che questa squadra ha in questo momento. La soffertissima vittoria per 15-12 contro le giapponesi è stata anche l’ultima partita di Ciara Griffin, capitana della squadra, che ha anche segnato le due mete della vittoria. Griffin ad appena 27 anni ha deciso di lasciare anche a causa della delusione per la mancata qualificazione mondiale: “È stato un modo fantastico di finire e ne trarrò molto conforto. Voglio assaporare questo momento", ha detto Griffin, dopo aver aiutato l'Irlanda a ribaltare un deficit di nove punti. Nella partita con gli Stati Uniti si è invece consumato l’addio di un’altra grande giocatrice, una leggenda del rugby mondiale, Lindsay Peat. Non sarà facile per la mischia Irlandese e per tutta la squadra trovare altre due leader di così grande livello.

GIAPPONE

Dopo due anni è tornato in campo anche il Giappone, che dopo aver ottenuto d’ufficio il posto alla RWC 2021 (dove incontrerà, Canada, USA e Italia nel Girone B), come squadra asiatica con il miglior piazzamento nel ranking mondiale, ha organizzato un tour con ben tre partite in Europa. Dopo la sconfitta per 23 - 5 contro il Galles, le Sakura 15s hanno messo a dura prova la Scozia e l'Irlanda chiudendo in vantaggio entrambe le partite all'intervallo – rispettivamente 12 - 10 e 12 - 3 – prima di essere poi sconfitte nel in entrambe le partite. Se in grado di incrementare la tenuta atletica e la fisicità (vero punto debole delle asiatiche), il Giappone rappresenterà un’ottima sfida per le tre altre contendenti del suo girone, a partire proprio dalle azzurre.

GALLES

Anche il Galles, dopo il disastroso Sei Nazioni del 2021 nel frattempo, con un nuovo staff tecnico e dopo l’annuncio dei contratti semipro per 25 giocatrici della nazionale è riuscito ad arganizzarsi una finestra autunnale molto interessante. Dopo essere finalmente tornato alla vittoria battendo il Giappone 23 – 5 ed il Sudafrica 29 – 20ma è stato sconfitto dal Canada, numero 4 del ranking mondiale. Anche se la sconfitta poteva essere prevista, le padrone di casa hanno fatto soffrire le canadesi più del previsto, concludendo in vantaggio per 7 - 0 la prima frazione di gioco a Cardiff. Nel secondo tempo però, la miglior condizione atletica delle canadesi ha fatto la differenza, sopratutto nei 20 minuti finali, nei quali il Galles ha subito ben tre mete per il 24 – 7 finale. Se Australia e Nuova Zelanda, sembrano ancora fuori portata, al mondiale il derby europeo con la Scozia probabile vincitrice del torneo di ripescaggio, potrebbe valere un passaggio ai play-off per le gallesi, obiettivo nemmeno sognato meno di sei mesi fa. "Sono immensamente orgogliosa delle ragazze e di quanto lontano siamo arrivate in un breve lasso di tempo", ha detto la capitana del Galles Siwan Lillicrap.

CANADA

Sono state proprio le canadesi a dare il via all’autunno internazionale femminile affrontando gli Stati Uniti nel doppio confronto inaugurale delle World Rugby Pacific Four Series a Glendale. La squadra di Sandro Fiorino si è dimostrata ancora una volta la squadra più forte del Nord America – e ha stabilito un punto di riferimento per il loro incontro nella Pool B della RWC 2021 – battendo i padroni di casa 15 - 9 e 26 - 13 all'Infinity Park. L'unica sconfitta del Canada, 51 - 12 a novembre è arrivata contro l'Inghilterra, ma ci sono stati aspetti positivi per l'allenatore Fiorino da prendere nella sconfitta, dopo aver visto la sua squadra mettere in difficoltà le padrone di casa per la prima ora al Twickenham Stoop."Sono molto impressionato dalla resilienza che le nostre giocatrici hanno mostrato [contro il Galles]", ha detto Fiorino. "Sono felice che siamo riusciti a concludere questa serie di partite con un risultato positivo".

USA

Molto difficile, l’autunno internazionale delle USA Eagles, che sono uscite con tutte sconfitte da questa finestra. Se le sconfitte con il Canada, hanno dato comunque alcune indicazioni positive, tanti i punti interrogativi sono emersi sia a livello fisico che tecnico nelle due partite con Irlanda ed Inghilterra. L’89 – 0 subito dalle Red Roses, ha scatenato diverse polemiche in America, soprattutto inerenti all’impiego o meno delle giocatrici del 7s, che questa volta si è deciso di non utilizzare. E’ evidente il ritardo di condizione e di preparazione tattica delle americane e se non verranno trovate rapidamente delle soluzioni, le USA Eagles potrebbero avere più di qualche problema nella prossima Coppa Del Mondo anche solo per qualificarsi ai quarti.

SUD AFRICA

Il Sudafrica, tornato in tour in Europa per la prima volta dal 2018 si è assicurato la prima vittoria di novembre battendo l'Inghilterra U20 38 - 5 a Londra, subendo poi sconfitte piuttosto nette da Francia e Barbarians, mentre è riuscito a creare qualche difficoltà al Galles. La squadra è molto giovane e quasi totalmente rinnovata, certo, il fatto di essere finita nel girone mondiale con Francia ed Inghilterra non è proprio il massimo della vita, ma quanto si dimostreranno preziose le lezioni apprese negli ultimi quattro fine settimana sarà chiaro solo in Nuova Zelanda il prossimo ottobre.

SCOZIA

Buoni segnali anche per la Scozia che dopo l’ottimo torneo di qualificazione europea disputato a Parma, spera di poter mantenere lo slancio guadagnato dalla vittoria 36 - 12 contro il Giappone, la terza consecutiva nel 2021 al torneo di qualificazione finale RWC 2021 di febbraio. Con un solo biglietto per la Nuova Zelanda ancora in palio, il conto alla rovescia per RWC 2021 è davvero iniziato e le scozzesi sembrano davvero essere la squadra più indicata ad ottenerlo, quando a Dubai, il prossimo gennaio scenderanno in campo contro la Colombia e poi contro una tra Samoa, Kazakhstan ed Hong Kong, con nessuna di queste squadre che sembra avere i mezzi per arrestare la corsa mondiale delle ragazze del cardo.

ITALIA

Chiudiamo spendendo due parole sulle Azzurre, che pur non ufficialmente sono scese in campo a Colorno contro l’Olanda, schierando una squadra con molte esordienti, che si è ben comportate, infliggendo alle olandesi un sonoro 41 – 0. Questa partita, speriamo ne seguano altre, è stata utilissima per Andrea Di Giandomenico per vedere all’opera alcune ragazze di buona prospettiva e dare minutaggio ad alcune azzurre impiegate meno durante il torneo di qualificazione mondiale. Una tappa fondamentale, insieme al prossimo 6 Nazioni per ampliare la profondità della rosa azzurra, in vista di un mondiale che le nostre ragazze proveranno a giocare da protagoniste, per strappare a USA, Canada e Giappone un posto ai quarti della Coppa Del Mondo, impresa mai riuscita a nessuna nazionale italiana.  

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