Breaking News

Azzurre: chi staccherà il biglietto per la Nuova Zelanda?

Con la trasferta canadese alle spalle ed il doppio confronto con la Francia in vista siamo ormai a buon punto nell’avvicinamento delle Azzurre al mondiale. 

I dettagli sul torneo sono stati annunciati e ora sappiamo che ogni paese dovrà scegliere una rosa di 32 giocatrici, quindi è tempo per me di provare a prevedere la composizione della rosa di giocatrici a cui Andrea Di Giandomenico consegnerà la carta d'imbarco per la Nuova Zelanda.

Prima di iniziare, consideriamo come si dovranno utilizzare quei 32 slot: sappiamo ad esempio che  ogni squadra dovrà obbligatoriamente portare nove giocatrici specializzate in prima linea, il che significa 23 posti da condividere attorno alle altre posizioni. Dato che gli infortuni accadono e che conosco le idee del coach azzurro posso affermare con certezza che la versatilità sarà la chiave nella scelta delle giocatrici. 

Partiamo dalla prima linea. Ci sono cinque nomi qui che ho scritto senza nemmeno pensarci: Lucia Gai è probabilmente la giocatrice di prima linea più completa della squadra, ha giocato ogni partita degli ultimi due anni con grandissima qualità e quando è in forma è veramente una portatrice di palla efficace. Silvia Turani è l’altra pilona che sarà probabilmente in campo dal 1° minuto quasi sempre. Tornata dopo un lungo infortunio è apparsa ancora in lieve difficoltà con una mischia pesante come quella canadese, ma è decisamente forte quando gioca nello spazio ed è una delle ball carrier più affidabili oltre ad essere un’opzione come tallonatrice.

Melissa Bettoni e Vittoria Vecchini assicurano la giusta copertura per il ruolo di tallonatrice, Bettoni è una macchina per segnare mete e Vecchini è un jolly con un set di abilità molto interessanti soprattutto nel breakdown, anche se deve migliorare un po’ il lancio in rimessa laterale. Fin qui tutto abbastanza facile, il difficile viene adesso. Certamente sarà della partita Gaia Maris, che ha ben figurato nel torneo di qualificazione mondiale, ma è sembrata un po’ in difficoltà dal punto di vista fisico nell’ultimo Sei Nazioni. Ci sono ampi margini di miglioramento per questa giocatrice che si è comunque dimostrata una solida ed affidabile backup. L’altra giocatrice sulla quale Di Giandomenico sembra puntare è Sara Seye, giocatrice del Calvisano con un passato anche in Premier inglese (con Wasps, dove però giocava flanker). Con soli 6 caps, ma alcuni di pochissimi minuti, Seye è certamente un profilo interessante per il futuro, ma ancora qualcosa di abbastanza sconosciuto, bisognerà vedere se è pronta per subentrare ed essere efficace con mischie molto consistenti come quelle di Canada e USA.

Sei posti andati. Vista la specificità che deve avere la composizione della rosa, possiamo considerare anche Sara Tounesi un’opzione (per altro già usata) per la prima linea e penso che alla fine potrebbe essere della partita anche Michela Merlo, solida ed affidabile pur non più giovanissima pilona del Rugby Calvisano che è in grado in caso di necessità di giocare su entrambi i lati della prima linea e quindi proprio lì troviamo la versatilità di cui abbiamo parlato in precedenza. Oggettivamente ad oggi è abbastanza difficile pensare alla 9a giocatrice di 1a linea, almeno che non venga indicata una 3a linea  come Giada Franco o Ilaria Arrighetti che in passato qualche piccola esperienza nel ruolo l’hanno fatta, ma per un mondiale sembra davvero una mossa molto azzardata.

In seconda linea i giochi sono ampiamente fatti, con una Sara Tounesi, fresca di firma con Sale Shark, in formissima e al momento nostra ball carrier più efficace ed una inamovibile Giordana Duca, abilissima nel lavoro sporco sul breakdown e con un numero consistente di placcaggi messi a segno in ogni partita che paiono la scelta più facile. Dietro c’è Valeria Fedrighi, che Di Giandomenico ruota spesso con Tounesi. Più abile in touche, ma meno potente nel gioco aperto Fedrighi fornisce comunque un’ottima alternativa nel ruolo. Per la quarta seconda linea credo che Isabella Locatelli sia la scelta più logica. Flanker, che gradualmente si è adattata a giocare anche in 2a linea, la giocatrice di Colorno è affidabile in touche e si muove molto bene nello spazio (chi non ricorda la memorabile meta a Cardiff del 2018?). Una di quelle giocatrici che nessun tecnico vorrebbe rinunciare ad avere in panchina. In caso di necessità poi, anche Elisa Giordano si può adattare a giocare lì.

Le opzioni in 3a linea iniziano proprio con la talismanica vice capitana: Elisa Giordano, la vera architetta della touche azzurra, che non a caso si è guadagnata il soprannome di Polipo. Anche nella recente partita con il Canada, la sua prestazione coronata da una meta è stata davvero di grande consistenza. Pur pagando qualcosa fisicamente, rispetto alle numero otto canadese e americana, Elisa fa della sua abilità in rimessa laterale e della sua grande mobilità i suoi punti di forza ed è irrinunciabile per questa squadra. Con lei mettiamo certamente Ilaria Arrighetti, altra ball carrier utilizzatissima e giocatrice in grado, come poche, di leggere gli spazi nella difesa avversaria ed attaccarli in maniera efficace. Saranno della partita anche Giada Franco, che sembra aver recuperato dal problema al ginocchio che l’ha tormentata nell’ultimo periodo e Francesca Sgorbini, che se avrà superato i postumi dell’infortunio, sarà un’opzione molto utile per la mischia azzurra, con la sua fisicità ed i suoi placcaggi devastanti, sarà certamente un’arma da utilizzare in battaglie dure sul breakdown come quelle che ci aspettano con USA e Canada. L’ultimo posto andrà quasi sicuramente a Beatrice Veronese, mobilissima 3a linea del Valsugana, che ha ben impressionato nel 6 Nazioni, sfruttando l’opportunità data dalle assenze di Franco, Sgorbini e Arrighetti. 

La mediana di mischia è una delle posizioni più definite della rosa azzurra con due giocatrici che sono assolutamente inamovibili. Per me, se avrà messo a posto la caviglia, Barattin è davanti nelle gerarchie, con Sofia Stefan che sarà pronta a subentrare quando l'energia di Sara potrà calare nella ripresa. Stefan, di solito più conservativa nel gioco e meno incline ad attaccare vicino al punto d’incontro, offre solidità difensiva ed anche un buon gioco al piede. Nella continua assenza di una specialista nel ruolo alternativa alle due citate, sembra che la scelta cada su Francesca Granzotto. La polivalente trequarti veneta, alla Capitolina (dove gioca attualmente in prestito dal Villorba) è stata spostata a numero 9 e da quello che si legge lo satff azzurro sta lavorando per affinare il suo bagaglio in vista del probabile addio all’azzurro di Sara Barattin dopo il mondiale. Granzotto è anche un’ottima giocatrice di 7s ed ha fatto faville quest’estate con la nazionale azzurra nei tornei europei di specialità è molto versatile per cui potrebbe essere una minaccia anche se spostata sull'ala.

La mediana d'apertura è un'altra posizione abbastanza semplice da interpretare, con Veronica Madia ed eventualmente Beatrice Rigoni chiaramente prima e seconda scelta. L’idea di Di Giandomenico è chiaramente quella di giocare con la doppia play utilizzando sempre assieme le due giocatrici, con Rigoni che ricopre abitualmente la posizione di primo centro. Un’alternativa in caso di necessità potrebbe essere Alyssa D’Incà, in grado di offrire soluzioni per tutto l’asse 10-13, ma anche la giovanissima Emma Stevanin, apertura del Valsugana che convocata a tutti gli ultimi raduni potrebbe essere una delle sorprese delle convocazioni mondiali. Da non sottovalutare anche il ritorno di Micol Cavina. L’apertura del Villorba vanta già 5 caps di cui un paio da titolare, mentre sembra ormai definitivamente fuori dai giochi (dirottata sul 7s) Laura Paganini.

Anche per quanto riguarda i centri non mi sono dato spazio per molte opzioni, Rigoni e Sillari sono davvero inamovibili, ma certamente ci sarà spazio anche per Alyssa D’Incà che ha fatto vedere cose egregie nell’ultimo Sei Nazioni. Aura Muzzo, tornata in ottima forma può essere utilizzata come centro, posizione che ricopre spesso nella sua squadra di club, cosa che del resto fa anche Maria Magatti. Tornando a Michela Sillari, questa è per me la giocatrice cardine del sistema dei trequarti delle azzurre. Giocatrice estremamente abile nel breakdown e decisiva al piede (vedi vittoria in Galles nell’ultimo 6 Nazioni) è una leader naturale e silenziosa con due tra le migliori mani a livello europeo che offre il meglio di sé in ogni partita. In alternativa, anche se pare essere scivolata indietro nelle gerarchie azzurre, c’è Beatrice Capomaggi, giocatrice romana che ha fatto il percorso inverso alla Granzotto e milita adesso nel Villorba. Dopo un ottimo 6 Nazioni 2020, la giocatrice si è vista poco in azzurro, tornando solo ultimamente e potrebbe essere lei a rimanere fuori essendo un po’ meno polivalente rispetto ad altre giocatrici nel ruolo.

Per le ali le scelta iniziale sembra essere quella di Magatti e Muzzo, ma la squadra non è a corto di altre opzioni. La capitana Manuela Furlan si è dimostrata una valida scelta quando chiamata in causa nel ruolo, che spesso ha rimarcato di preferire a quello di estremo. Oltre a Granzotto, D’Incà, Sillari e Stefan che sono tutte in grado di ricoprire efficacemente la posizione, un’altra possibile novità potrebbe essere quella di Sofia Rolfi. La giocatrice attualmente a Colorno, è stata invitata spesso ai raduni azzurri e potrebbe come Aura Muzzo alla Coppa Del Mondo 2017 essere portata in Nuova Zelanda per fare esperienza. Prima di approdare a Colorno, Sofia Rolfi ha giocato per due stagioni in Inghilterra debuttando e segnando con la maglia delle Wasps, nella Premier inglese.

Per l'ultima linea di difesa la scelta è abbastanza facile: Manuela Furlan, capitana azzurra incarna perfettamente la definizione di affidabile, mani sicure, un gioco al piede abbastanza efficace ed un’assoluta solidità difensiva ne fanno certamente la prima opzione, ma Vittoria Ostuni Minuzzi è una giocatrice in grande crescita e tutti abbiamo ancora davanti agli occhi la bellissima meta individuale realizzata con il Canada. Ostuni Minuzzi è una giocatrice completamente diversa, forse meno solida in difesa ma anche in grado di attaccare gli spazi in maniera molto efficace e dotata di un ritmo fulmineo che attira i difensori come una calamita.

Queste ad oggi sono più o meno le opzioni azzurre, presumibilmente le due partite con la Francia ai primi di settembre ci daranno indicazioni più precise e salvo infortuni da li dovrebbero uscire le 32 che andranno in Nuova Zelanda. Non ci resta che aspettare e come sempre fare il tifo per le nostre ragazze.

Nessun commento