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Uno sguardo al futuro: intervista a Carmen Castellucci, 2a linea della nazionale spagnola

In questo fine agosto abbiamo avuto molte occasioni di vedere le squadre al lavoro in avvicinamento alla Coppa Del Mondo. Si sono giocati diversi test interessanti con molte giocatrici nuove sul palcoscenico internazionale che si sono guadagnate la nostra attenzione.

Una giocatrice che ci piace molto è certamente la 2a linea italo-spagnola Carmen Castellucci, vista recentemente in azione nel tour che "Las Leonas" spagnole hanno disputato in Sud Africa. Abbiamo scoperto che Carmen segue assiduamente la nostra pagina facebook e così l'abbiamo contatta per farle alcune domande. Ne è venuta fuori una chiacchiarata piacevole oltrechè davvero interessante.

Foto per gentile concessione di Carmen Castellucci @Gerard Spaans
LRC: Per prima cosa dicci chi è Carmen Castellucci

CC: "Sono un rugbista italiana e spagnolo di 20 anni che gioca a rugby da soli 5 anni. NElle ultime due stagioni ho giocato in seconda linea con la nazionale spagnola e nel club parigino dell'AC Bobigny 93. Sono figlia di un giocatore italiano di Frascati, prima o poi era chiaro che ne avrei seguite le orme nel rugby."

LRC: Sei appena tornata da un tour in Sud Africa, che si è concluso con due sconfitte. Abbiamo però visto una Spagna giovane e con un grande potenziale, raccontaci le tue impressioni al ritorno dal tour.

CC: "La verità è che è stata un'esperienza difficile, ma abbiamo anche avuto alcune cose positive. Il reality check è stato duro, così come il ricordare la grande squadra che abbiamo avuto a Parma, con giocatrici di altissimo livello e le giocatrici veterane della Nazionale, in queste settimane abbiamo dovuto constatare che siamo ancora un po' lontane dal livello internazionale attuale. Ma come ogni cosa nella vita, è tempo di voltare pagina e iniziare a costruire un nuovo progetto con tante giocatrici di 17, 18 e 19 anni di grande talento. Non essendo in Coppa del Mondo, abbiamo l'opportunità di lavorare con la nuova squadra prima del resto delle squadre, quindi mi sento positiva e voglio contribuire il più possibile".

LRC: Sappiamo che nel rugby spagnolo è un momento di transizione: un nuovo presidente, un nuovo allenatore della nazionale. Secondo te, di cosa ha bisogno la Spagna per competere con le nazioni leader nel rugby femminile mondiale?

CC: "La verità è che ora abbiamo un ambiente caratterizzato da molti cambiamenti e un po' di incertezza e siamo in attesa di vedere se tutto ciò che sentiamo dire si avvererà. Penso che il rugby femminile internazionale e soprattutto in Europa stia facendo un passo avanti economicamente e nelle sue infrastrutture e la Spagna non può essere lasciata indietro. Non parlo di professionalità perché non credo che siamo pronti a fare quel passo, ma ci sono tanti altri modi per continuare a puntare su di noi come federazione, e confido che la nuova dirigenza stia scommettendo su tutte noi".

LRC: Tu giochi nel campionato francese, c'è molta differenza con lo spagnolo?

CC: "Penso che ci sia una grande differenza. In Francia ci sono molte squadre che investono nelle loro giocatrici e avere tutte le loro nazionali che giocano nel campionato alza molto l'asticella. Ma penso che se dovessi dire qualcosa in cui la differenza è davvero notevole, è senza dubbio sul piano fisico".

LRC: Hai mai pensato di fare un'esperienza nel campionato inglese? Lì giocatrici come Patricia García e Laura Delgado hanno fatto molto bene e sono molto popolari...

CC: "In realtà sì. Ci ho pensato molte volte e mi piacerebbe, ma penso che non sia ancora il momento. Mi piacerebbe andare lì per competere nella mia forma e livello migliori, magari tra qualche anno. Prima voglio andare all'università e poi chissà".

LRC: A Parma lo scorso settembre hai giocato contro la Nazionale italiana, quali sono state le tue impressioni sulla squadra azzurra?

CC: "Bene, la verità è che ho avuto una grande sorpresa, dal momento che pensavo che in termini di livello fossero le più vicine a noi. È vero che nelle tre gare, in quella contro l'Italia abbiamo mostrato un livello molto più basso di quello che avevamo fatto vedere in precedenza e non posso paragonare quella partita alle due precedenti contro Irlanda o Scozia, ma senza dubbio io le mie compagne siamo rimaste sorprese dal loro gioco e soprattutto dalla loro forza fisica. Ricordo di aver sofferto in ogni contatto come non era successo contro la Scozia nella partita precedente".

LRC: Qual è stata la squadra più difficile da affrontare (per te) giocando con la nazionale spagnola?

CC: "Penso all'Italia, fisicamente e mentalmente. È stato molto difficile continuare a giocare con loro, visto che ci stavamo allontanando nel punteggio e anche dalla qualificazione ai Mondiali. L'ultima partita con tante mie compagne di squadra che ammiravo fin da piccola, che si stavano già ritirando dal rugby. Molte di noi che eravamo lì credono di non averlo ancora completamente superato".

LRC: Come si allena Carmen Castellucci? Raccontaci la tua giornata tipo.

CC: "Adesso con la nuova stagione lavorativa avrò poco tempo libero, quindi in termini di allenamento dovrò adattarmi alle 3-4 sedute settimanali in palestra e alle 3 sedute con la squadra, credo sia la routine di molte giocatrici... Anzi no, è molto fuori dall'ordinario."

LRC: C'è qualche giocatrice nel presente o nel passato che ti ispira?

CC: "Ogni volta che mi viene chiesto questo penso a Saioa Jaurena. Una delle pilone della nazionale che si è ritirata a Parma, da quando l'ho conosciuta personalmente mi ha portato solo cose positive. Un esempio di persona dentro e fuori dal campo, sempre alla ricerca di modi per aiutare tutti. La ricordo dal giorno in cui è arrivata in Nazionale, e spero di imparare un po' da lei per contribuire a chi verrà dopo".

LRC: Quali sono le prossime partite con la squadra spagnola e quali sono i tuoi obiettivi per la prossima stagione?

CC: "Per ora la nostra prossima partita sarà il 10 settembre (se non sbaglio) contro la Scozia. I miei obiettivi quest'anno sono soprattutto fare un passo avanti nella mia preparazione fisica e fare un buon campionato con il club. La scorsa stagione abbiamo mancato di poco la semifinale, quindi perché non essere ambiziosa? Mi piacerebbe vedere Bobigny tra le prime 4 squadre in Francia".

LRC: Seguirai la coppa del mondo? Chi pensi che la possa vincere?

CC: "La vedrò senza dubbio, anche se verserò qualche lacrima. Non mi allontanerò troppo dalle tipiche risposte, direi che l'Inghilterra è ad un livello più alto in questo momento, e in finale ovviamente contro la Nuova Zelanda".

LRC: Sappiamo che segui la pagina del Ladies Rugby Club (e ne siamo molto orgogliosi), pensi che sia una buona pagina sul rugby femminile?

CC: "La seguo dalle qualificazioni al Parma e senza dubbio una delle migliori pagine internazionali di rugby femminile. Grazie mille per l'ottimo lavoro che fate e per averci sempre supportato, spero di vedervi presto in giro per i campi".

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