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Dopo i test estivi, quante possibilità hanno le Black Ferns di vincere la Coppa Del Mondo?

Le Black Ferns hanno quasi ultimato il percorso di avvicinamento alla Coppa del Mondo, ma nonostante i segnali di crescita, l'ultima brutta prestazione contro le Wallaroos suggerisce che, pur giocando in casa, le neozelandesi forse non saranno in grado di vincere un altro titolo mondiale. 

Il successo per 22 - 14 di sabato ad Adelaide è stata la quinta vittoria consecutiva sotto la guida di Wayne Smith dopo che l'iconico allenatore si era unito alla squadra successivamente al brutale tour nell'emisfero nord dell'anno scorso. 

La crescita per gran parte degli ultimi quattro mesi dall'arrivo di Smith, con gli assistenti Wesley Clarke e Whitney Hansen, è stata evidente dopo che una revisione del sistema aveva messo in luce le principali carenze del rugby femminile di alto livello in Nuova Zelanda, dopo le quattro pesanti sconfitte in Europa. Una squadra giovane, con molte rotazioni, piena di esordienti e giocatrici inesperte con poche presenze nei test, ha avuto l'opportunità di brillare contro Australia, Canada e Stati Uniti da giugno. È stata una bella boccata d'ossigeno tornare a vincere, ma la vittoria di Adelaide non è stata ottenuta con l'autorità o la convinzione di una squadra che vuole lottare per il Mondiale. Certo le Black Ferns rimangono valide outsider con una possibilità come padrone di casa, ma potrebbe non essere abbastanza.

L'Australia è andata molto meglio dopo la pesante sconfitta della settimana precedente a Christchurch, ma qualsiasi squadra che non migliora in sette giorni dopo aver perso 52 - 5 ha seri problemi. Ci sono state altre otto modifiche alla squadra titolare, così Smith e lo staff tecnico hanno potuto dare una buona occhiata alle ultime contendenti per la loro squadra di Coppa del Mondo, come le debuttanti Grace Steinmetz come estemo e Santo Taumata in prima linea. Ariana Bayler ha iniziato come mediana di mischia per la prima volta mentre la titolare, l'iconica Kendra Cocksedge è stata lasciata a riposo. Tuttavia, la maggior parte delle giocatrici sulle quali sembra essere costruita l'ossatura della squadra era presente ad Adelaide. È stata una partita dura, con una squadra contro la quale le campionesse del mondo in carica non hanno mai perso in 22 incontri.

La domanda è se le neozelandesi saranno in grado di porre rimedio alle loro carenze, hanno quattro settimane prima del prossimo test contro il Giappone all'Eden Park il 24 settembre, con la loro gara di apertura della Coppa del Mondo contro l'Australia due settimane dopo prima delle partite di girone con Galles e Scozia. Nel test con le nipponiche dovranno necessariamente arrivare delle risposte definitive. La rosa di 32 convocate per la Coppa del Mondo sarà annunciata il 13 settembre dopo le finali della Farah Palmer Cup.

Smith questa settimana ha notato la competenza delle Wallaroos nel breakdown e quanto bene abbiano spesso recuperato con successo la palla. Tuttavia, anche se le Black Ferns hanno lottato il loro piano di gioco offensivo poteva ha evidenziato fin da subito delle grosse difficoltà, a causa della palla lenta che usciva dalle ruck. La battaglia fisica (anche se non sono stati dominate) non è stata una gara a cui si sono adattate bene fino al secondo tempo. Questo è in qualche modo allarmante perché Inghilterra e Francia, le favorite della Coppa del Mondo, proprio in quel frangente, così come nelle fasi statiche, hanno mostrato di essere in questo momento di un livello decisamente superiore. 

A complicare le cose quando la co-capitana Kennedy Simon è uscita zoppicando per un infortunio al polpaccio ad Adelaide, le cose si sono messe decisamente male. Per Smith questa sarà una grande preoccupazione, poiche Simon, attuale giocatrice in Nuova Zelanda, è imprescindibile per la squadra a causa della sua potenza, aggressività e fisicità. Ha una preziosa e consolidata esperienza essendo stata una delle poche che si è imposta fisicamente con successo l'anno scorso nel confronto con le avanti inglesi e francesi.

Le grandi prestazioni delle due seconde linee Maiakawanakaulani Roos e Joanah Ngan-Woo sono un fattore enormemente positivo, così come il ritorno dell'esperta n° 8 Charmaine McMenamin dall'infortunio. La 3a linea Alana Bremner sembra ormai aver conquistato definitivamente la maglia numero 6 dopo aver iniziato da titolare tutti i test di questa stagione, così come la prima linea sembra essere quella definitiva con le due pilone Tanya Kalounivale e Pip Love e la tallonatrice Luka Connor, autrici tutte e tre di una prova convincente contro  l'Australia.

Per la linea delle trequarti ci sono ancora invece ancora alcuni dubbi, Chelsea Semple sembra alternare ottime cose a prestazioni anonime ed ultimamente ha subito più di un infortunio, mentre è in grande ascesa la giovanissima Amy Du Plessis, ma che potrebbe però mancare di esperienza di fronte ad Emily Scarratt o Maelle Filopon. Discorso diverso per le ali con Ruby Tui e Ayesha Leti-I'iga, che danno loro il giusto mix di classe, esperienza e potenza di fuoco.

Ma, per citare il giornalista neozelandese che più spesso si occupa delle vicende delle Black Ferns, Joseph Pearson, "l'elefante nella stanza che è diventato sempre più grande durante tutto l'anno non se ne andrà.", ovvero la Nuova Zelanda ha le carte in regola per battere l'Inghilterra o la Francia in una partita a eliminazione diretta della Coppa del Mondo?

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