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Intervista a Zoe Harrison: oltre la delusione, rotta verso England 2025

Chi segue Ladies Rugby Club da un po' più di tempo sa molto bene che Zoe Harrison è una delle mie giocatrici preferite, avere l'occasione di scambiare due parole con lei sulla Coppa Del Mondo appena conclusa è stato davvero un grandissimo onore. Nelle parole dell'apertura inglese ho percepito quanto questa sconfitta sia stata e sarà ancora dura da digerire.

La prima cosa che mi ha raccontato è stato un aneddoto sul viaggio di ritorno dalla Nuova Zelanda. Avendo appena provato una delle delusioni peggiori che possa riservare si possano provare su su un campo da rugby, l'ultima cosa che le Red Roses volevano era sentir parlare della partita. Durante il volo di ritorno però, quando alcune di loro si sono svegliate dai loro sonnellini si sono trovate la replica della finale della Coppa del Mondo riprodotta su ogni schermo televisivo del loro aereo.

Zoe racconta di avere fatto una smorfia mentre ricordava il momento. Era la sera dopo che le Red Roses avevano dolorosamente perso la Coppa del Mondo, ponendo fine alla striscia di 30 vittorie consecutive della squadra più forte del mondo. E' stata lei che ha optato per calciare in touche un calcio di punizione potenzialmente piazzabile che avrebbe potuto portare l'Inghilterra al pareggio ed a giocarsi il tutto per tutto ai tempi supplementari. Il viaggio di oltre 23 ore per tornare a casa è sembrato un tempo di riflessione crudelmente lungo e quell'intrattenimento in volo ha solo esacerbato le cose.

"Le mie compagne erano disperate, si sentivano diversi 'tirami fuori di qui, portami a casa' - questo era quello che tutti continuavano a dire", racconta Zoe Harrison del viaggio di ritorno. La finale del T20 maschile era in TV, quindi la stavo guardando, ma a metà partita è passato un avviso che annunciava 'la replica della finale della Coppa del mondo di rugby'. Mi sono rivolta a Shaunagh [Brown] e ho detto, 'guarda la quantità di schermi TV che si spegneranno dopo questa partita', e infatti lo hanno fatto tutti. Si è sentito come bang, bang, bang, bang, bang, bang, ed alcune persone che si erano addormentate si sono svegliate. Io sono passata su Netflix, non avevo certo intenzione di rivedere quegli 80 minuti. Non penso davvero che quella partita abbia bisogno di essere rivista, cos'altro c'è da dire al riguardo?"

Anche ora, parlando dopo due settimane dalla finale della Coppa del Mondo, il suo umore è comprensibilmente cupo. Quando le ho chiesto se ha dei bei ricordi del torneo, prima del cupo risultato finale, lei ha faticato a individuare un singolo momento. "Mi dispiace così tanto, ho letteralmente dimenticato le ultime otto settimane", ha detto, prima di soffermarsi per un attimo sulla prima partita del torneo contro le Fiji – una vittoria per 84-19. "È stato un grande risultato, credo un record", riflette.

Questa risposta per sé racconta una storia. È un'indicazione della concentrazione cieca della squadra inglese sulla conquista della Coppa del Mondo, al punto che le loro varie prestazioni da record non sono state nemmeno registrate correttamente. La vittoria con 14 mete contro le Fiji è stata un record per il torneo. Le 30 vittorie consecutive registrate fino alla finale hanno segnato un record nel rugby internazionale. Ma, per quanto fosse un grande traguardo, Harrison non è nemmeno sicura di quel numero di vittore quando glielo ho chiesto: "Sono imprese in cui le giocatrici cercheranno di consolarsi ora che la polvere si è posata", ha detto. “La serie di vittorie non è mai stata nella testa di nessuna di noi, il nostro obiettivo era vincere una Coppa del Mondo. Sono ancora arrabbiata e sconvolta per non esserci riuscita, ma devo continuare a ricordare a me stessa cosa ho fatto e cosa ha fatto la squadra. È roba che dobbiamo continuare a ricordare, per quanto sia dura. Ci siamo divertite e abbiamo anche giocato molto bene”.

Harrison si è un po' irritatat quando le ho fatto la classica domanda sulla maul inglese, chedendo se quella struttura quasi indistruttibile non le avesse rese un po' unidimensionali. “Il nostro driving maul è il migliore là fuori, quindi perché non usarlo? Se stai giocando a un gioco per la PlayStation e questa è la tua super mossa, perché non dovresti usarla più e più volte? Quando ho scelto di calciare in touche per usare ancora il nostro driving maul [alla fine della finale] molte ragazze pensavano che avremmo vinto, anche io. Non ha funzionato ma non avrei mai cambiato quella decisione."

Le ho anche chiesto cosa pensava di quello che ha scritto l'editorialista di Telegraph Sport Maggie Alphonsi (vincitrice della Coppa Del Mondo nel 2014), sulla necessità che l'allenatore di lunga data Simon Middleton si faccia da parte e anche la capitana dell'Inghilterra Sarah Hunter, 37 anni, che dovrebbe non voler disputare a un'altra Coppa del Mondo, così come un certo numero di veterane della squadra. Harrison, che ha solo 24 anni, ha risposto che quelle decisioni saranno personali, ma non pensa che debba cambiare molto nello spogliatoio o nell'assetto della squadra per vincere la prossima Coppa del Mondo. "Quando arriverà la prossima Coppa del Mondo, avremo nuove giocatrici che porteranno diversi talenti e aspetti del nostro gioco. Quanto siamo arrivate vicine questa volta fa ancora più male ma non ci definisce", ha poi aggiunto e se il mio inglese (che non è così buono) non mi inganna ho percepito, un accenno di sfida nel suo tono. 

La domanda successiva è forse stata un po' una mia provocazione: dopo tutto quello che è successo, crede ancora che l'Inghilterra sia la migliore squadra del mondo? 

Lei dopo aver riflettuto per alcuni secondi ponderando la risposta mi ha detto “Direi di sì. Questo è quello che penso. Fino a quando qualcuno non batterà quel record di vittorie consecutive, non sarà la squadra ​​migliore. Fino a quando non riusciranno ad essere imbattute per così tanto tempo. È stato un peccato solo che non abbia funzionato qualcosa per noi quel giorno. Tanto di cappello alla Nuova Zelanda, anche loro hanno giocato alla grande e sono state brave a tornare da dove erano, ma penso che negli ultimi anni noi abbiamo lavorato molto duramente e si vede. Le ragazze negli ultimi anni si sono impegnate così tanto per essere ciò che siamo diventate. Non credo che nessuno possa criticarci su questo. Abbiamo lavorato molto duramente per essere le migliori. Speriamo di poter continuare a vincere e finiremo per vincere la prossima Coppa del Mondo”.

Il torneo casalingo del 2025 sarà la prossima opportunità per le Red Roses. Nel frattempo, la differenza che stanno facendo nel lavoro fuori dal campo che ha consentito di attirare nuovi tifosi ha fornito un po' di conforto. Zoe mi ha raccontato del proprietario di un caffè vicino alla sua casa, che le ha messo senza parole un'enorme fetta di "comfort cake" su un piatto quando lei è entrata nel locale di recente. Poi ha ricordato la giovane sorella di un caro amico che ha iniziato a giocare a rugby, ispirata dalle giocatrici inglesi. Per non parlare degli 1,7 milioni che si sono sintonizzati su ITV alle 6:30 per la finale.

“Abbiamo perso la Coppa del Mondo e pensavamo che non sarebbe successo niente e tutto sarebbe stato rapidamente dimenticato, ma poi siamo tornate a casa e la quantità di persone [a cui questo importa], è stata davvero una bella sensazione. Per me, la cosa più importante che farò è vincere la prossima Coppa del Mondo, come obiettivo personale, ma in secondo luogo voglio far crescere il rugby femminile: assicurarmi che le ragazze abbiano accesso a un club vicino a loro, accesso al rugby in una scuola, tutto questo farò."

Guardando avanti al 2025, Zoe Harrison vuole che due cose abbiano la priorità nel mondo del rugby: il tutto esaurito negli stadi per ogni partita, anche quelle che non coinvolgono l'Inghilterra, e la professionalizzazione delle squadre nazionali al di fuori dei paesi leader: “nella partita co il Canada [la semifinale contro l'Inghilterra] loro hanno mostrato quanta lotta e determinazione hanno, ma non sono del tutto professionali. Immagina cosa potrebbero fare se fossero giocatrici di rugby a tempo pieno? Ciò aumenterebbe lo standard all'inizio del torneo."

Nel frattempo, lei ha del lavoro da fare con il suo club, i Saracens, per alleviare il dolore delle ultime due settimane, ma vuole veramente anche che l'Inghilterra faccia il tutto esaurito a Twickenham, a cominciare dal Sei Nazioni della prossima primavera, quando le Red Roses affronteranno la Francia il 29 aprile: "se riusciamo a riempire Twickenham, come le ragazze del calcio hanno riempito Wembley, sarà fantastico per lo sport femminile", dice. “Qui è dove dobbiamo arrivare. Spero sia tutto esaurito. Penso che questo ci dimostrerà quanto supporto abbiamo e cosa abbiamo fatto. Immagina 80.000 persone, dei nostri stessi fan, sarebbe incredibile”.

Il viaggio per arrivare a Londra 2025 è già partito e la saluto promettendo che farò di tutto per esserci ad assistere a quella finale, le ho viste alzare la Coppa a Parigi nel 2014 e se accadrà di nuovo non voglio di certo perdermi l'evento.

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