Non solo un torneo: come la Coppa del Mondo Femminile 2025 ha riscritto le regole del gioco

Se qualcuno crede ancora che lo sport femminile sia un prodotto di "nicchia", significa che non stava guardando la Coppa del Mondo di Rugby Femminile 2025. Più che un semplice torneo, l'evento tenutosi in Inghilterra è stato una pietra miliare culturale che ha infranto ogni aspettativa e demolito vecchi preconcetti. Ha stabilito nuovi standard di visibilità, impatto e coinvolgimento, offrendo lezioni cruciali non solo per il rugby, ma per l'intero settore sportivo. Ecco i quattro insegnamenti chiave emersi da questo evento storico.

Prima Lezione: I numeri non mentono: uno spettacolo da record

La lezione più evidente è stata la scala senza precedenti del torneo. I dati parlano da soli e raccontano una storia di crescita esponenziale, smentendo definitivamente l'idea che il pubblico non sia interessato allo sport femminile.

  • Biglietti venduti: Sono stati venduti ben 444.465 biglietti, acquistati da tifosi in 133 paesi diversi. Un numero più che triplo rispetto all'edizione precedente del 2021.
  • Spettatori della finale: La finale a Twickenham ha visto la partecipazione di 81.885 tifosi, il più grande pubblico nella storia del rugby femminile. Un dato ancora più impressionante se si considera che solo nel 2020 la media di spettatori per le partite dell'Inghilterra era di appena 5.000 persone.
  • Audience televisiva: La finale ha raggiunto un picco di 5,8 milioni di spettatori sulla BBC, all'interno di un'audience complessiva di 8,5 milioni nel Regno Unito. Questo l'ha resa non solo la partita di rugby femminile più vista di sempre, ma la partita di rugby più vista dell'anno in assoluto, superando il Sei Nazioni maschile e persino il tour dei British & Irish Lions.

Questi numeri dimostrano in modo inequivocabile che lo sport femminile non è un mercato di nicchia, ma una forza globale in piena espansione.

Seconda Lezione: Oltre lo sport: quando la cultura diventa la strategia vincente

Le campagne di marketing più efficaci hanno trasceso i confini dello sport per entrare in contatto con la cultura, la moda e l'identità. Invece di limitarsi a promuovere il gioco, i brand hanno creato narrazioni potenti che hanno coinvolto un pubblico nuovo e diversificato.

  • La collaborazione dell'Inghilterra con le Spice Girls e Barbie ha sfruttato il concetto di "Girl Power" per affrontare un problema reale: l'abbandono dello sport da parte delle adolescenti per questioni legate all'immagine corporea e alla mancanza di modelli di riferimento.
  • La campagna di Asahi Super Dry "Rugby Like Never Before" ha messo in luce non solo atlete come Ellie Kildunne, ma anche collettivi come Black Girls Ruck. Ha inoltre lanciato The Asahi Open Arms, un vivace locale per tifosi nel cuore di Londra, e la piattaforma "Pub Pledge Finder" per aumentare l'accessibilità delle partite.
  • La campagna di O2 “England, Meet England” ha utilizzato uno storytelling cinematografico per trasformare le Red Roses in vere e proprie icone nazionali, costruendo un forte senso di orgoglio e appartenenza.

Radicare le campagne nell'identità e nei valori culturali le trasforma da semplice marketing a veri e propri movimenti. Questi movimenti culturali non sarebbero stati possibili, però, senza le vere protagoniste: le atlete, trasformate da giocatrici a icone.

Terza Lezione: Le atlete al centro della scena: icone, non solo giocatrici

Il torneo ha dimostrato l'importanza di mettere in primo piano le personalità delle atlete, non solo le loro abilità sportive. L'autenticità e lo storytelling sui social media si sono rivelati strumenti potentissimi per guidare il coinvolgimento dei fan. Durante il torneo, le giocatrici hanno generato oltre 219 milioni di visualizzazioni sui social e hanno visto i loro follower aumentare in media di un terzo. Atlete come Ellie Kildunne, la canadese Sophie de Goede e l'inglese Abby Dow sono diventate nomi familiari, unendosi a star globali come l'americana Ilona Maher, perché i fan si sono connessi con loro come persone, prima ancora che come atlete.

Questa strategia è supportata anche dai dati: un report di Parity e Survey Monkey rivela che i fan degli sport femminili sono quasi tre volte più propensi ad acquistare un prodotto raccomandato da un'atleta donna rispetto a un altro tipo di influencer. Lasciare che le atlete guidino la narrazione non è solo una scelta vincente per il coinvolgimento del pubblico, ma anche per il business.

Quarta Lezione: L'esperienza dei tifosi prima di tutto

Il successo del torneo è dipeso anche dalla capacità di mettere i tifosi, in particolare i più giovani, al centro dell'azione. L'obiettivo non era solo farli assistere a una partita, ma farli vivere un'esperienza indimenticabile.

Iniziative specifiche hanno creato "momenti unici" e trasformato i fan da spettatori passivi a partecipanti attivi:

  • Il "Game Moment" di Gallagher, che ha dato a giovani tifosi la possibilità di consegnare il pallone della partita.
  • Il programma delle mascotte organizzato da Defender.
  • L'iniziativa dei portabandiera di O2.
  • Le fan zone allestite nei centri delle città, che hanno trasformato le sedi del torneo in veri e propri hub del rugby.

Queste attivazioni hanno dato ai tifosi un ruolo partecipativo, rendendo la loro esperienza più profonda, memorabile e fonte di ispirazione.

Il futuro dello sport si scrive al femminile

La Coppa del Mondo di Rugby Femminile 2025 ha dimostrato che lo sport femminile è un potente motore di crescita e una forza culturale inarrestabile. Ha segnato il superamento definitivo dell'approccio "shrink it and pink it" (rimpiccioliscilo e fallo rosa), dimostrando che il rugby femminile sta scolpendo una propria identità e una propria base di tifosi. Per brand, federazioni e investitori, la lezione è chiara: non si tratta più di chiedersi se investire nello sport femminile, ma come farlo in modo autentico e creativo. Il futuro dello sport si sta scrivendo ora, e coloro che agiranno con autenticità e immaginazione contribuiranno a plasmarlo.

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